La sessualizzazione delle bimbe

Per sfoghi, consigli e persino per pessimi esempi, scrivetemi all'indirizzo: postadelcuore@ilgiornale.it

La sessualizzazione delle bimbe
00:00 00:00

Gentile Valeria, le scrivo per raccontarle una cosa che, le confesso, se non mi ha proprio sconvolto mi ha fatto rimanere abbastanza male. Ogni tanto vado a trovare la mia piccola nipote, Giulia, che quest’anno ha terminato la scuola elementare. È una bambina molto brava a scuola e affettuosa, le voglio bene come a una figlia. Mi ha colpito vedere le sue amichette e compagne di scuola, undicenni, tutte agghindate come delle «lolite». Insomma, all’apparenza molto più grandi della loro età. Le ragazze, si sa, tendono a crescere ben prima dei maschietti, però non le sembra che undici anni siano davvero pochi per avere certi atteggiamenti ammiccanti? Il peccato è in chi guarda, sostiene qualcuno. Però dall’abbigliamento al trucco, dagli sguardi alla sessualizzazione precoce il passo credo sia abbastanza breve. Al di là dei rischi dei possibili malintenzionati, sono arrivato a pensare che, assecondando questa precocità, a queste bambine venga tolto troppo presto qualcosa che non tornerà più: la spensieratezza dell’infanzia. Sono molto curioso di sapere quale sia la sua opinione a riguardo. Con stima.
Edoardo


Caro Edoardo, non posso che trovarmi d’accordo con lei. Vedere una bambina scimmiottare una donna è triste oltre che vagamente impressionante. Ma probabilmente, dietro all’atteggiamento, c’è molta meno malizia di quanta ne immaginiamo noi osservando. Come mi sono trovata già a rispondere in più di un’occasione, ciò che mi lascia sempre perplessa è quanto poco ormai, noi genitori, riusciamo a incidere anche su questo aspetto dei figli. Se io ci riuscissi, mio figlio non si porterebbe in giro come si porta: ogni volta che mi cade l’occhio (cade perché faccio sempre in modo di distoglierlo il più in fretta possibile) su quell’assurdo taglio di capelli che mortificherebbe anche Alain Delon o su quelle mise nere che sembrano uscite da un centro commerciale indipendentemente da dove vengano acquistate o su quegli accessori che riescono magicamente a peggiorare il tutto, non so se essere più stupita o avvilita. Stupita perché, pur non essendo io Inès de la Fressange, le posso garantire che il suo non gusto non lo ha preso da me (né da nessun altro in casa). Avvilita perché comprendo di non riuscire a farlo ragionare.

E non dico che il mio modello sia il migliore esportabile (non sono nemmeno gli Usa...), ma è certo migliore di quello di mio figlio al momento. Ecco, temo che per le lolite valga lo stesso che per lui. E per le loro madri lo stesso che per me.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica