Meglio soli (anche al funerale)

La richiesta della deceduta ai parenti contenuta nelle sue ultime volontà: "Non venite"

Meglio soli (anche al funerale)
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Io la adoro, questa signora di Villasanta, in provincia di Monza, che, poveretta, è deceduta a cinquantotto anni dopo una lunga malattia ma ha lasciato disposizioni precise per il suo funerale, formidabili: «Astenersi dalle esequie vicini e parenti». Coloro che, a quanto si evince dalla vicenda, le sono stati lontani durante la malattia, e dunque, ha deciso e messo per iscritto, che non andassero neppure al funerale.

C'è da dire che a parte la sorella, amatissima, e pochi amici, i succitati parenti e vicini hanno ottemperato alle ultime volontà, nessuno si è presentato. Non tanto per rispetto, immagino, quanto perché sarebbero stati veramente inopportuni. Insomma, presentarsi alla cerimonia funebre della morta mentre quando era viva non si sono mai fatti vivi, tutti avrebbero detto: eccoli, i parenti e i vicini odiosi. Meglio soli che male accompagnati anche al funerale. Un dispetto postumo, per condannare l'ipocrisia di chi avrebbe ostentato un finto dolore, beccatevi questa.

Che poi, dico la verità, è difficile in generale che parenti e vicini siano in genere sopportabili: sarà perché quasi sempre non siamo noi a sceglierli, ce li troviamo, e dobbiamo farceli andar bene in ogni caso: lo zio, la suocera, il dirimpettaio che ti guarda in cagnesco perché magari non sopporta il tuo cane.

Certo, la signora di Villasanta gli ha lasciato un bel regalino, ben pensato. Quel «caro vecchio vaffa» di cui scriveva Alberto Arbasino in Fratelli d'Italia, nella vita risolutore di tanti problemi, qui in versione post portem.

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