Cara Valeria, l’altro giorno, come di abitudine, ho visto la mia amica “storica” per pranzo. Non ci incontravamo da prima delle vacanze e ci siamo date appuntamento per quello che, di norma, è un momento delizioso tra chiacchiere, confidenze, qualche pettegolezzo e altrettante lamentele. Solo che l’altro giorno, tutto d’un tratto, lei ha iniziato a dirmi cose tremende. Giudizi offensivi praticamente su ogni ambito della mia vita: il mio lavoro, il mio matrimonio, il modo in cui ho cresciuto i miei figli... Sono rimasta pietrificata e addolorata soprattutto per il giudizio che, solo ora ho compreso, evidentemente ha di me da anni. Ho cercato di passare in rassegna tutte le cose che ci siamo dette prima dello tsunami per capire se qualcosa mi fosse uscito nella maniera sbagliata, se l’avessi offesa involontariamente. Ma non sono riuscita a risalire a nulla. Il che non significa che possa averla infastidita in qualche modo ma mi domando: con l’amicizia che c’è tra noi da così tanto tempo, non avrebbe potuto dirmelo senza sputarmi addosso tutto quel veleno? Non ho risposto praticamente a nulla perché mi sono resa conto del fatto che se avessi iniziato, sarebbe stata la fine. Ma sono sconcertata e amareggiata.
Federica C. B.
Cara Federica, mi viene da pensare che per forza le sia sfuggito qualcosa nel corso del vostro incontro. Perché reputo davvero improbabile che la sua amica sia partita per un’invettiva tanto violenta dal nulla. Forse lei non se n’è resa conto perché era in buona fede oppure perché magari, la sua amica, è particolarmente sensibile a qualche argomento in questo momento della sua vita per qualche motivo a lei ignoto e quindi ha imbracciato il kalashnikov per reagire a una normale “bega di condominio”. Fatto sta che ha ragione quando obietta che avrebbe potuto parlargliene apertamente invece che offendere ogni aspetto della sua esistenza. Ha fatto bene a non rispondere perché tra le offese che aveva appena ricevuto e lo stato d’animo della sua amica, non avrebbe fatto altro che rendere la situazione irrecuperabile. Le auguro che abbiate modo di chiarirvi.
Specie perché comprendo bene, come scrive, che ad offenderla e a lasciarla impietrita siano stati giudizi tanto netti e ingenerosi da parte di una persona che pensava le volesse bene e la stimasse. Le consiglierei di chiederle conto delle sue parole, ma immagino che ora non abbia troppa voglia di fare il primo passo. Aspetti un po’. Magari si farà viva prima lei.