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Musica a rischio su TikTok: cosa sta succedendo

La grande azienda discografica Universal Music potrebbe ritirare le canzoni di cui detiene i diritti: ecco il botta e risposta con il social cinese

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Addio alle canzoni di Taylor Swift, Billie Eilish, Justin Bieber, Olivia Rodrigo, Adele, Alicia Keys, The Weeknd, Harry Styles, Ariana Grande. Tra gli italiani Annalisa, Cesare Cremonini, Eros Ramazzotti, Mahmood e Zucchero. Ma questi nomi rappresentano solo una piccola parte dell’elenco di artisti dell’Universal Music Group che potrebbero sparire da TikTok nel corso delle prossime ore. Dopo il braccio di ferro tra Meta e Siae, è il turno del social network cinese, che non è riuscito a rinnovare l’accordo di licenza con l’UMG in scadenza oggi 31 gennaio.

Gli 1,5 miliardi di utenti mensili stimati da TikTok potrebbero essere costretti a fare a meno della musica proveniente dai cataloghi delle principali etichette discografiche, un danno consistente per migliaia di influencer. Addio ai reel con il sottofondo di brani con diritti d’autore, alcuni dei quali hanno acquistato un’incredibile notorietà proprio grazie ai social network, basti pensare al boom di “Si no estás” di Iñigo Quintero. Il rischio è concreto, come testimoniato dall’Universal Music Group in una nota: “I termini della nostra relazione con TikTok sono stabiliti da un contratto che scade il 31 gennaio 2024. Durante le discussioni per il rinnovo del contratto, li abbiamo sollecitati su tre questioni cruciali: una compensazione appropriata per i nostri artisti e cantautori, la protezione degli artisti dagli effetti dannosi dell’intelligenza artificiale e la sicurezza online per gli utenti di TikTok”.

Il social network di proprietà della società cinese Bytedance ha proposto di pagare artisti e cantautori “a un tasso che è una frazione di quanto pagano le altre piattaforme social”, la conferma di UMG. La fumata nera è dunque arrivata per questioni economiche:“Oggi, come indicazione di quanto poco TikTok compensi artisti e cantautori, nonostante il sua enorme e crescente bacino di utenti, i ricavi pubblicitari in rapida crescita e la crescente dipendenza dai contenuti basati sulla musica, TikTok rappresenta solo circa l’1% del nostro totale ricavo. In definitiva, TikTok sta cercando di costruire un business basato sulla musica, senza pagare un adeguato valore per la musica“. Ma non è tutto.

L’Universal ha acceso i riflettori anche sulla preoccupazione per la crescita degli strumenti di intelligenza artificiale utilizzati nei video della piattaforma e le ripercussioni sulla proprietà intellettuale, senza dimenticare la grande quantità di contenuti che violano il copyright e l’ondata di “odio, bigottismo, bullismo e molestie” che ha invaso il social. La risposta dei vertici di TikTok non ha soddisfatto la major discografica, che ha denunciato anche intimidazioni:“Come ha cercato di intimidirci? Rimuovendo selettivamente la musica di alcuni dei nostri artisti emergenti, mantenendo sulla piattaforma le star globali che attirano il pubblico. Le tattiche di TikTok sono ovvie: utilizzare il potere della sua piattaforma per danneggiare artisti vulnerabili e cercare di intimidirci affinché concediamo a un accordo sbagliato che svaluta la musica e penalizza gli artisti e i cantautori, così come i loro fan. Non lo faremo mai. Lotteremo sempre per i nostri artisti e cantautori e difenderemo il valore creativo e commerciale della musica”. La linea UMG è chiara: nessun compromesso al ribasso, la priorità è proteggere gli artisti anche se questo significa rompere un accordo di grande spessore.

I margini per ricucire sembrano minimi, considerando il tenore della risposta di TikTok. Il social cinese ha definito “triste e deludente” il comportamento della major, puntando il dito sulla presunta “avidità” del colosso discografico: “Nonostante la falsa narrazione e la retorica della Universal […] TikTok è riuscita a raggiungere accordi orientati a mettere gli artisti in prima posizione con ogni altra etichetta discografica e editore. È evidente che le azioni egoistiche della Universal non sono nell’interesse migliore degli artisti, dei cantautori e dei fan”. Un muro contro muro che potrebbe danneggiare gli utenti della piattaforma, in particolare chi ci lavora.

Seguiranno aggiornamenti.

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