Da piccola non ho mai potuto festeggiare il Natale come avrei voluto. Famiglia troppo alternativa, intellettuale e variegata per accogliere e assecondare la mia voglia di lucine, pan di zenzero e regali sotto l’albero. Così, da quando ho costruito una famiglia tutta mia, il Natale è finalmente diventato ciò che volevo. Faccio iniziare i festeggiamenti come gli americani già dal giorno del Ringraziamento, per poter far durare tutto di più. Quindi a Novembre sono già in gioioso fermento. Peccato che quest’anno, esattamente in questo periodo, sulla mia famiglia si sia abbattuta una tempesta: mio marito, con il quale sono sposata da quindici anni e con il quale ho due bambini, uno di dodici e uno di dieci anni, ha scoperto di avere un figlio di diciott’anni da una precedente, fugace relazione. Mi è crollato il mondo addosso, ci è cambiata la vita nello spazio di una telefonata. Non ho alcuna intenzione di essere la matrigna cattiva, nè di far soffrire questo ragazzo che non ha colpe ma ridisegnare la vita dei miei figli e la mia, alla luce della sua esistenza, mi risulta davvero difficile. Non voglio ferire i miei bambini e non voglio escludere lui dalla vita di suo padre. Mi addolora non immagina quanto il fatto che non abbia conosciuto suo papà per diciotto anni. Ma come dovrei fare, adesso, per tenere tutto assieme? Per non far male a nessuno e reinventarmi la mia famiglia?
Emma
Beh Emma, non credo sia un caso che questa lettera inizi con il Natale e con l’importanza che ha sempre avuto per lei a dispetto di una famiglia poco tradizionale. È diventata una grande esperta del clima e dello spirito di una festa che, per antonomasia, riunisce gli affetti. Il fatto che il “pezzo mancante” del suo nucleo si sia aggiunto in questo momento dell’anno è forse l’unico gesto di clemenza di un fato poco clemente. Si tratta di una scoperta scioccante a questo punto della sua vita e di quella dei suoi figli, non c’è dubbio. Ma pensi anche a questo spaesato ragazzo. Che si trova un padre tardivo, due fratelli e lei. Il caso ha voluto portarlo alla luce in un momento simbolico che lei è in grado di domare con aurei speroni.