La notizia delle gemelle Kessler mi ha sconvolta. Sono una gemella anch’io, vengo da una famiglia piena di “doppioni” e ho sperimentato la simbiosi in questione. Le dico solo che quando la mia gemella ed io siamo rimaste incinte, due volte a testa, è successo contemporaneamente. In quelle occasioni, una delle due ha chiamato l’altra trionfante: «Sono incinta» e l’altra entrambe le volte ha risposto «anch’io!!!». Ecco, questo per dirle quanto mia sorella ed io siamo gemelle. Eppure da un certo punto della vita in poi io mi sono sentita irrimediabilmente in colpa nei confronti della mia altra metà. A differenze dalle famose showgirl tedesche, le nostre esistenze hanno preso strade diversissime. Delle sliding doors, di fatto. Dopo il nostro primo impiego in una grande città, a me è capitato di sposare un uomo che ha fatto una vera e propria fortuna e anche tutto il resto, figli, salute, eccetera sembra essere andato di conseguenza. Alla mia gemella è andato tutto al contrario. E per quanto io l’aiuti, avere di fronte i nostri destini tanto differenti mi angoscia e mi fa riflettere ogni giorno. Davvero per chi non lo provi non si può immaginare cosa significhi osservare una gemella mentre la vita si accanisce su di lei e benedice te ogni giorno.
Carmela
Infatti non riesco a immaginarlo. Non solo non ho gemelle, ma sono anche irrimediabilmente figlia unica. Dico irrimediabilmente perché quello tra fratelli è uno dei pochi rapporti nei quali non riesco a immedesimarmi. Anzi, se devo essere sincera, mi provoca una colpevole irritazione. Sarà che mio padre è stato per tutta la vita “fratello” prima di ogni cosa, prima che papà, anche. E mio marito con suo fratello. E mia nonna con sua sorella. Perciò, da questo punto di vista, mia madre ed io ci siamo sempre sentite schiacciate in un angolo e ci siamo sempre poste in maniera un po’ ostile nei confronti di rapporti che, di fatto, ci hanno escluse. Il contrario esatto delle Kessler che insieme non si sono sposate, insieme non hanno avuto figli, insieme hanno abitato e lavorato, insieme hanno coerentemente deciso di morire: mai sole ma tremendamente sole.
Non hanno mai scisso le loro storie. Lei e sua sorella sì. Da “una” che sembravate, vi siete regalate due vite diverse. Com’era giusto e normale che fosse. Ma le vite fanno le strade che vogliono, senza rispettare ordini di uscita, destini o meriti.