- È la giornata della cattura di Matteo Messina Denaro, su cui avrete letto tutto e in maniera approfondita. Unico appunto, diciamo di tipo tecnico: occhio a pensare che la cattura del boss trapanese significhi la sconfitta della mafia. Più del capo dei capi, o del suo braccio destro, mi preoccupa quel sottobosco che in Sicilia, in Calabria, in Puglia e in Campania (ma non solo) permette da 30 anni la sopravvivenza del fenomeno mafioso. Che poi, senza sostegni e senza rete, uno non latita 30 anni a cento metri da casa
- Occhio a quello che dice Matteo Salvini: “Sul Pnrr in generale alcuni dei temi non saranno palesemente raggiungibili entro il 2026, nemmeno se arrivasse oggi Gesù bambino riusciremmo a fare in tre anni quello che non è stato fatto in sei”. Tradotto: l’Ue ci venga incontro a rivedere alcuni dettagli del piano. Non è che il governo sta accarezzando l’idea di usare l’approvazione del Mes, che prima o poi dovrà arrivare, per spuntare qualcosina sul Pnrr?
- Dice Franco Carraro, ex presidente del Coni e della Figc, che se il Napoli riuscisse a vincere lo scudetto questo “farebbe piacere all’Italia intera per quello che rappresenterebbe per la città”. Falso. Non facciamo inutili buonismi. Che se vince il Napoli saranno ben poche le regioni contente. Esclusi, ovviamente, i napoletani espatriati.
- Chi è stato in Sudafrica sa cosa siano i blackout che quel Paese vive a causa di una rete elettrica disastrata. Adesso però c’è anche carenza di energia e i blocchi di erogazione arrivano fino a sei ore al giorno. Il che significa case al buio, ma anche aziende che devono azionare i generatori. Provate a immaginare cosa significherebbe restare sei ore senza elettricità, soprattutto per la nostra economia basata sui servizi, e capite perché non possiamo permetterci passi falsi nella sfida energetica. Altro che proteste di Greta contro la centrale a carbone.
- Il ministro Urso è andato a Piombino e ha incontrato il sindaco Francesco Ferrari per parlare del futuro dell’acciaieria. Bene. Ma spero abbiano parlato anche del rigassificatore. Ministro, che fa il sindaco di Fdi: continua a opporsi?
- Le polemiche sulla cattura di Matteo Messina Denaro, l'idea che ci sia stata una trattativa o chissà che altro, è un po' noiosa. Ha ragione la Meloni: per una volta, festeggiamo e amen.
- Hanno catturato Totò Riina e Matteo Messina Denaro, però i carabinieri di Palermo non sono in grado di organizzare una conferenza stampa che sia degna della rilevanza del fatto odierno. Vabbè.
- Pure Elly Schlein, dopo Stefano Bonaccini, apre al rientro nella truppa piddina della Ditta, ovvero di D’Alema, Bersani e Speranza. È il segno definitivo che, chiunque vinca, il Pd ha deciso di suicidarsi: si mette a rincorrere la sinistra massimalista e i Cinque Stelle, senza avere la forza né l’elettorato per essere né l’uno né l’altro. Ma soprattutto col rischio di perdere tutti quei riformisti moderati che con Bersani e D’Alema, ormai, non hanno nulla da spartire. Addio.
- Ho letto cosa dice Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe, sciolto nell’acido su ordine anche di Matteo Messina
Denaro: “Ho letto che è malato. Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza, la stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente”. Poco “cristiano”, forse. Ma si può capire- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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