
Super Pippo non è più tra noi. Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, il conduttore più nazional-popolare della tivù italiana, colui che per decenni è stato il volto del Festival di Sanremo, ci ha lasciati per sempre. Il conduttore si è spento serenamente - a quanto si apprende - in ospedale, al Campus Biomedico di Roma, circondato dagli affetti delle persone più care e con il conforto dei sacramenti
L'infanzia di Pippo Baudo
“Sono nato in campagna e ho vissuto la mia adolescenza in campagna. I miei erano figli di famiglie povere numerosissime e così hanno deciso che io dovevo essere figlio unico”, raccontava Pippo Baudo parlando della sua infanzia trascorsa nel suo paese natìo, Militello in Val di Catania, insieme al padre avvocato e alla madre casalinga che, inizialmente, osteggiavano la sua passione per il mondo dello spettacolo. "Esibirsi era uno scandalo, poteva voler dire rovinare la reputazione della famiglia”, diceva il presentatore che, invece, iniziò da giovanissimo. “Sono salito sul palcoscenico quando avevo 6 anni, facevo il figlio di santa Rita da Cascia. A 12 anni facevo il tapeur, suonavo il pianoforte fra il primo e il secondo atto”, rivelò il Pippo nazionale. A 14 anni si trasferisce con la famiglia a Catania dove si diploma al liceo classico e, poi, consegue la laurea in giurisprudenza ma non eserciterà mai la professione di avvocato. La prima comparsata tivù risale alla fine degli anni ’50 come pianista e cantante nell’orchestra Moonlight per il programma La Caravella dei successi in onda da Palermo.
Gli esordi di Pippo Baudo in Rai
A dare il via alla carriera di Baudo è il provino con il dirigente Rai Antonello Falqui. Pippo inizia girando il mondo in cerca degli italiani emigrati all’estero per il programma La guida degli emigranti ma la vera svolta arriva nel ’67 quando, per un errore tecnico, salta la puntata delle Avventure di Rin Tin Tin. Al suo posto viene mandato in onda Settevoci, “un programma che era considerato bruttissimo, che mi avevano fatto fare e che poi avevano chiuso in un cassetto”, rivelerà Baudo. Il successo è tale che Ettore Bernabei lo sposta a mezzogiorno. “Devo lanciare il Tg delle 13,30. Se non ricorro a te, come faccio”, dice l’allora direttore generale della Rai che concede a Baudo la replica serale nel Secondo Canale. Il 1967 è anche l’anno delle nozze con Angela Lippi dalla cui unione, nel 1970, nasce la figlia Tiziana. Il matrimonio dura poco e Baudo si lega sentimentalmente per sette anni con l’attrice e cantante Alida Chelli. Dal punto di vista professionale, invece, la consacrazione arriva quando Pippo viene invitato da Mina a Studio Uno, insieme a Bongiorno, Corrado e Tortora. “Enzo, terribile, mi sussurrò: sei alto, mettiti in punta di piedi dietro a Mike, così lo fai sembrare ancora più basso... Quella fu forse la giornata più bella della mia vita”, racconterà lo showman di Militello. Negli anni ’60 conduce un Cantagiro, alcune edizioni di Un disco per l’Estate e due Festival di Castrocaro, ma soprattutto il suo primo Festival di Sanremo nel 1968. Nel ’72 e nel ’73 presenta Canzonissima, mentre nel ’75 il gioco a premi Spaccaquindici.
Pippo Baudo e le esperienze nelle tivù private
Dal ’79 al 1985 Baudo è il conduttore di Domenica In ma, poi, passa per un breve periodo alle tivù private e, quando torna da “mamma Rai”, viene messo a presentare Fantastico per tre edizioni consecutive. È in questo periodo che lancia le ballerine Heather Parisi e Lorella Cuccarini e conduce altre tre edizioni del Festival di Sanremo. A metà anni ’80 l’allora presidente Rai, Enrico Manca dice “basta con questa tv nazional-popolare”. Pippo Baudo capisce che deve andarsene di nuovo ma anche nelle tivù di Berlusconi trova un clima ostile e rescinde il contratto pagando un’ingente penale: cede a Fininvest il palazzo attuale sede del Tg5. “Nel 1988 restai perciò senza lavoro. Il mio amico Ciriaco De Mita, che guidava sia governo che Dc, quasi il padrone d’Italia, mi rassicurò: vedrai, andrà tutto bene”, confesserà il conduttore siciliano che deve il suo rientro in Rai a un’anziana e sconosciuta signora. L’allora direttore generale della Rai, Biagio Agnes, infatti, non vuole riammettere coloro che avevano lasciato la Rai ma cambia idea il 2 novembre di quell’anno. “Agnes andò a Serino a portare i fiori sulla tomba dei genitori. Una vecchia lo apostrofò: sei tu Agnes, il padrone della Rai? E allora fai tornare a Baudo, se no muori”Agnes andò a Serino a portare i fiori sulla tomba dei genitori. Una vecchia lo apostrofò: sei tu Agnes, il padrone della Rai? E allora fai tornare a Baudo, se no muori”, rivelerà il “Super Pippo” molti anni dopo.
Pippo Baudo e il Festival di Sanremo
Negli anni ’90 conduce una stagione di Domenica In, si inventa il fortunato gioco a premi Luna Park e torna alla guida del Festival di Sanremo per cinque edizioni consecutive (’92-’96) che vengono ricordate per gli elevati ascolti. Nel ’97 si registra l’ennesimo, breve e sfortunato passaggio a Mediaset. Due anni dopo il ritorno di Baudo alla tivù pubblica è contraddistinto dal successo inaspettato di Novecento, programma trasmesso da Raitre. Nel 2000 riconosce come figlio legittimo Alessandro Formosa, frutto di una relazione avuta a fine anni ’50 con Mirella Adinolfi, mentre nel 2004 si separa dalla cantante lirica Katia Ricciarelli che aveva sposato nel 1986. Nel giro di pochi anni ‘Super Pippo’ si riprende la conduzione di Domenica In (5 edizioni dal 2005 al 2010) ma soprattutto il Festival di Sanremo (2002 e 2003, 2007 e 2008). In totale sono 13 le volte che Baudo sale come conduttore sul palco dell’Ariston, due in più rispetto a Mike Bongiorno. “Alla mia prima conduzione feci uscire un annuncio a pagamento sul giornale specializzato americano Music box, con scritto Festival di Sanremo cerca artisti americani. E l’ho ripetuto tutti gli anni. Ha fatto circolare il marchio, lo ha fatto conoscere, per quel motivo ho avuto ospiti come i Queen con Freddie Mercury, come Springsteen, come Annie Lennox, come Madonna”, dirà Baudo parlando delle sue esperienze al Festival, spesso accompagnati dalle immancabili polemiche. Nel 1984 fa salire sul palco gli operai dell’Italsider, mentre nel ’92 convince ‘Cavallo pazzo’ a non gettarsi dalla balconata. Nel 2003, da direttore artistico, critica la scelta di Vittorio Sgarbi, all’epoca conduttore del Dopofestival, di avere come co-conduttrice la cantante transessuale Cristina Bugatty.
Gli ultimi anni di vita di Pippo Baudo
Baudo, democristiano doc per tutta la Prima Repubblica, per le Politiche del 2001 appoggia Democrazia Europea, partitino fondato da Sergio D’Antoni, mentre nel 2008 sostiene Walter Veltroni. “Sono storicamente, familiarmente, psicologicamente, idealmente di centrosinistra. Lo sa anche Berlusconi e mi rispetta lo stesso”, dirà dal palco di piazza del Popolo ma sia nel 2005 sia nel 2012 rifiuterà l’offerta di candidarsi a governatore della Sicilia. Il 2013 segna il suo ritorno al Festival ma come ospite nella serata ‘Sanremo story’ nel corso della quale riceve il premio città di Sanremo, mentre il 2018 vede la celebrazione dei 50 anni dalla sua prima conduzione e dei 10 anni dall’ultima. Sempre nello stesso anno presente, in coppia con Fabio Rovazzi, Sanremo Giovani. Gli ultimi suoi programmi sono Il viaggio (Raitre 2012 e 2013), Una serata sul Titano (Tv di San Marino, 2014), Techetechetè (Raiuno 2015) e per la 13esima volta in carriera Domenica In (2016-2017). Nel 2019 Raiuno, in occasione dei suoi 80 anni, gli dedica lo spettacolo Buon compleanno...
Pippo, mentre nel 2021 è proprio lui a condurre l'evento La grande opera all'Arena di Verona. Nel febbraio 2025 scrive una lettera pubblica al Festival di Sanremo, in cui esprime il suo affetto per l'evento definito un rito collettivo e specchio della nostra società.