Una serie di eventi negativi, primo su tutti la tempesta Vaia che ha raso al suolo milioni di alberi e quasi 40mila ettari di bosco, seguita da troppa neve e troppo caldo d'estate: questi ingredienti fanno sì che un particolare insetto, chiamato bostrico, stia letteralmente mangiando le cortecce e il tronco dei bellissimi abeti rossi presenti sulle nostre Alpi, in particolar modo l'area compresa tra Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
Come agisce l'insetto killer
Basta recarsi sui boschi per capire che c'è qualcosa che non va: dalle foreste verdi ad alberi di color bruno ma non perché si è in autunno: questo coleottero della grandezza di pochi millimetri attacca gli abeti più deboli uccidendoli a partire dai canali che scava lungo tronco e corteccia in modo tale da riprodursi e mettendo fine alla linfa vitale dell'albero sostituendola con l'infezione da funghi. Come abbiamo visto sul Giornale, lo scorso mese la Regione Lombardia ha già dichiarato guerra al bostrico stanziando dei fondi per poter disinfestare le aree interessate con dimensioni che non hanno precedenti.
Oltre agli allarmi di naturalisti e i biologi, i prezzi di mercato dell'abete rosso sono crollati con perdite stimate intorno a 200 milioni di euro oltre alle perdite degli alberi che, passata ormai da anni la tempesta, continuano a ridursi in maniera drastica con l'insetto che ha già danneggiato il 40% di quelli distrutti da Vaia.
Quali soluzioni adottare
Al momento, però, la cura definitiva non c'è: la mobilitazione non è iniziata soltanto in questi giorni, si lavora ad una soluzione già da anni ma sono più che altro "solo palliativi", ha affermato al Corriere della Sera Natalie Brozova, rappresentante del "Department of Land, Environment, Agriculture and Forestry" dell’Università di Padova che ha partecipato a numerose conferenze su questo tema. "Contro il bostrico si può solo operare una azione di prevenzione e di controllo per minimizzare il danno che inevitabilmente ci sarà. La prevenzione però consiste solo nella pulizia del sottobosco e nello scortecciamento degli alberi colpiti che fa morire le larve ha effetto solo su un territorio limitato", ha spiegato.
Il bostrico, in passato, ha rappresentato una specie di epidemia controllata perché è da sempre presente e, in quantità minore, svolge un ruolo che è importante per l'ecosistema. Il problema è che la situazione non è più controllabile perché "ci sono ancora aree, spesso impervie, dove gli alberi abbattuti da Vaia sono ancora a terra.
La presenza a terra di tronchi ancora integri e umidi favorisce la proliferazione dell’insetto che finisce anche per attaccare le piante sane", ha aggiuntio la Brozova. L'unica soluzione per il rimboschimento e per fermare l'insetto sarà piantare specie di alberi diversi come larici e aceri in modo tale che, anche le altre specie boschive, siano maggiormente protette.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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