Quanto si può andare avanti conducendo una doppia vita?

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Quanto si può andare avanti conducendo una doppia vita?
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Ho scoperto di essere (anche) gay, o meglio finalmente mi sono liberato, vivendo la mia prima esperienza. Troppo tardi, potrei dire, perché la mia vita «è fatta», adesso non posso cambiate tutto, buttare all’aria un’esistenza in cui ci sono una moglie, due famiglie (la mia e la sua vicine a noi), un ambiente di lavoro che mi conosce in un modo, gli amici, il mondo intero, insomma, che mi conosce come etero e non bisex. Chiaramente ci sto pensando, alla rivoluzione, ma ho davanti ai miei occhi la sofferenza che dovrei infliggere alle persone care che ho intorno, a me stesso. Per quanto mi riguarda, in questa lettera non lascio nemmeno le iniziali del mio nome, posso solo dire che abito dalle parti di Reggio Emilia. Sono un manager, come si dice, «realizzato». Egregia dottoressa Braghieri, la situazione è molto difficile. Mi sono legato a un compagno che mi ama e viceversa, ma dobbiamo vivere il nostro rapporto nascosti, una vita come doppia e parallela, fatta di viaggi inventati per vederci, appuntamenti clandestini, incontri di pochi minuti e via. Andiamo avanti così, tra la paura di essere scoperti, rimorsi, dubbi e un futuro che non immaginiamo in nessun modo. Che cosa posso fare? Per quanto tempo potrò ancora? Mia moglie, per dirla tutta, qualcosa sospetta. Ma sospetta che ci sia un’altra donna, mi fa molte domande quando esco, sicuramente ha notato che qualcosa è cambiato, io la tranquillizzo, standoci però molto male... Non oso immaginare che cosa direbbero i miei genitori, che ancora aspettano di diventare nonni. Un bel casino... Idee per uscire? Grazie per l’attenzione.

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Caro lettore anonimo, non troppo tempo fa, un altro uomo sposato (e per di più con figli) mi ha posto il suo stesso quesito. Lui aveva addirittura una doppia vita con tanto di seconda casa e un’ansia crescente per il rischio di venir scoperto e di rendere nota la cosa nel peggiore dei modi. Ricordo che allora gli consigliai di smetterla di ingannare tutti (moglie, figli, genitori, amici...) e di uscire allo scoperto per se stesso e per gli altri. Ma ricordo anche che per quella risposta mi tirai addosso gli strali di molti lettori che avrebbero preferito che il signore in questione continuasse sui binari della sua vita ufficiale senza provocare dolore.

Per coerenza, la invito a fare la stessa cosa che suggerii all’altro lettore. Pronta a subire le conseguenze di ciò che le consiglio. Oltretutto lei non ha figli. E ripeto a lei come a lui: da moglie, mai vorrei essere la vittima di una tale farsa.

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