Quindi, oggi...

Ratzinger processato da morto, Satana in vaticano e Crisanti: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le parole di Roberto Mancini, la morte di Antonio Pallante e il corso dell'Odg

Ratzinger processato da morto, Satana in vaticano e Crisanti: quindi, oggi...

- Come forse saprete, i giornalisti d’Italia, costretti ad iscriversi ad un antistorico Ordine professionale, sono costretti ogni triennio 60 crediti di aggiornamento tramite inutili corsi online. Bene. Il sottoscritto ha completato l’opera alle 22 circa del 31 gennaio, essendosene dimenticato totalmente. Pensava di essere l’unico cretino, invece online il contatore segnava circa 125 persone negli ultimi 5 minuti. Tutti intenti a rovinarsi il Capodanno. È bello sapere di non essere gli unici pirla sulla faccia della terra.

- Roberto Mancini: “In Qatar ce la saremmo giocata”. E il ‘mi nonno se c’avesse avuto due ruote sarebbe stato un carretto.

- Imperdibile intervista di monsignor Georg Gänswein, che parla della rinuncia di Benedetto XVI, della sua ferma decisione (“non glielo comunico per discuterne, è una decisione già presa”), delle difficoltà del ministero ma soprattutto del “diavolo” che ha operato anche dentro le mura del Vaticano. Resta una scelta rivoluzionaria, inattesa, inspiegabile. E che sicuramente nasconde molti non detti, che non conosceremo ora e forse mai.

- Ma il rispetto di Ratzinger per il sacro, che è sostanza e non solo forma, ed oggi latita enormemente, lo si capisce dal motivo per cui decise di fare l’annuncio della rinuncia in latino. "Io ho chiesto perché - dice padre Georg - e lui mi ha risposto che un annuncio così si deve fare nella lingua della Chiesa, la lingua madre. Così ha letto quelle parole sono diventate la dichiarazione della rinuncia”.

- Spiace, però, che alla fine da due giorni non si parli d’altro - in fondo - che della sua rinuncia. Tutti a dire che con quel gesto avrebbe portato la Chiesa nella modernità, e non si capisce bene il senso. Vogliamo forse dire che Bergoglio è “moderno” mentre Ratzinger no?

- Mentre in Ucraina continua la guerra, e dai noi aumenta il costo della benzina e del Gpl, la Russia fa sapere che le attenzioni di Gazprom si stanno concentrando sull’Asia perché lì ci sono “prospettive di crescita del consumo di gas”. La Cina, ovviamente, che è “il mercato del gas più promettente per la fornitura” di metano moscovita. Quanto riuscirà a sostituire gli acquisti europei lo capiremo solo tra qualche anno.

- Titolano le agenzie: “Molesta la sua fidanza, amico sferra un pugno al volto di un 21. È grave”. Pensa tu se non fossero stati amici

- La notizia del giorno credo sia questa: il tribunale di Traunstein in Germania ha fatto sapere ufficialmente che l’azione legale contro Benedetto XVI andrà avanti nonostante la sua morte. Ratzinger infatti è stato citato in giudizio da un uomo che sostiene di aver subito degli abusi sessuali da parte di padre H., un prete accusato di pedofilia e che negli anni ’80 venne accolto per essere curato nella diocesi dell’allora vescovo Ratzinger a Monaco di Baviera. Per una scelta del suo sottoposto, e non del papa emerito, a padre H. vennero comunque affidati dei compiti pastorali dove continuò i suoi abusi (e per cui venne poi condannato a 18 mesi di carcere). "Il procedimento andrà avanti a carico degli eredi", ha spiegato la portavoce Andrea Titz, precisando che Benedetto aveva già nominato un legale difensore. Bisognerà accertare se il pontefice ha lasciato effettivamente eredi. Ma una cosa è certa: intendono processarlo pure da morto.

- Grande polemica tra Luca Zaia e Andrea Crisanti sulla storia dei tamponi rapidi. Ho avuto modo di intervistare Crisanti, dunque ci andrei coi piedi di piombo a sposare la sua linea in questa querelle. In mezzo ci sono attriti personali. I due prima si stimavano (ho contezza di tanti sms inviati da Crisanti a Zaia nei giorni di Vo’), poi qualcosa si è rotto: due galli nello stesso pollaio non possono stare. Ed è un peccato: perché tutto sommato quel “modello Veneto” di collaborazione tra scienziati e istituzioni aveva funzionato.

- Lo spaccio Scopalat di Valvassone, in Veneto, è costretta a sospendere l’attività perché c’è “mancanza di personale che abbia un minimo di voglia di lavorare”. Vero? Falso? Dietro c’è un non detto dell’azienda, magari non così appetibile? Non so. Però non sono i primi a denunciare il fatto che per i giovani candidati “iniziare il turno alle 8 è troppo presto, il sabato non va bene, ci sono troppo spostamenti e via discorrendo”. Atroce.

- È morto Antonio Pallante, un signore che nel luglio del 1958 partì dalla Sicilia con una pistola per andare ad ammazzare Palmiro Togliatti. Fino alla morte non si è mai pentito delle motivazioni ideali del suo gesto. La sua intenzione era difendere la Patria, "evitando alla nostra nazione di finire sotto il tallone del comunismo”. "Un gesto estremo che mi ripugnava umanamente, ma non vedevo alternative”. Togliatti venne raggiunto da tre colpi di pistola, era in fin di vita, ma sopravvisse. Il gesto di Pallante rischiò di portare l’Italia di nuovo dentro una guerra civile, poi scongiurata. La storia è una cosa pazzesca.

- Chiesta la revoca dell’immunità per gli eurodeputati Cozzolino e Marc Tarabella. Spero che il Parlamento europeo non faccia l’errore giustizialista di quello italiano. E che rispetti un istituto, quello dell’immunità, che ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio dei poteri.

Si valutino le carte, senza cavalcare l’indignazione.

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