
Una riflessione, dottoressa Valeria Braghieri (la seguo sempre), una riflessione sull’amore, sulla famiglia. Mi presento: mi chiamo Paola D., ho 59 anni, milanese di nascita residente da molto in Liguria, lavoro come avvocatessa, una vita a prendermi cura degli altri, una grande soddisfazione. Per anni sono stata sposata, un bel matrimonio, sono arrivati i figli e fin quando sono stati piccoli e giovani io e Cesare ci siamo occupati di loro. Poi a mano a mano, la «nostra storia» ha cominciato a sbiadirsi sempre di più, sempre più incolore. Ogni cosa, nel tempo ha finito per assomigliare anche a una stanca recita, i riti delle feste comandate passati insieme, coi suoceri, le tavolate... i weekend a casa, con lui davanti alla tv e io a leggere o a occuparmi della casa e del gatto; le vacanze con quel finto entusiasmo che sotto sotto celava altri desideri, voglia di evasione altrove, e via così. A un certo punto il «mio Cesare» - come lo chiamavo - se ne è andato con una più giovane di me, da copione direi. All’inizio ho sofferto molto, non lo nascondo, il castello di una vita (di carta?) era caduto. Lentamente, sono risalita dal buco della depressione, con l’aiuto di mia figlia, che mi è stata molto vicina. Infine, l’incontro con un altro uomo: innamorato di me, in gamba, brillante, una personalità da artista, piena di brio e fantasia. Io ancora fatico a staccarmi dai ricordi e dalla paura che certe cose si ripetano. Paura soprattutto di ritrovarmi ancora all’interno di un altro «castello di carta», perché lui, il mio attuale compagno - ci vediamo da un paio di anni, vivendo ognuno a casa sua - comincia a parlare di matrimonio. Io tremo all’idea di perdere la mia libertà ma anche, per un mio eventuale rifiuto, temo di perderlo. Egregia dottoressa, qual è la sua opinione?
Paola D.
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Cara Paola, direi che dopo tutto questo darsi al prossimo è arrivato il tempo per lei. Non sarà ortodossa la considerazione che sto per fare ma, statisticamente, lei ha già versato al destino il suo contributo di disincanto nel momento in cui il suo matrimonio è andato a spegnersi e suo marito a riaccendersi in un giovane abbraccio.
E in ogni caso, sappia che nessuno può dirsi al riparo da certe cose, ma non si riesce a vivere continuando a pensarci. Quindi quello che mi sento di suggerirle è di godersi la nuova storia senza paura e si risposi anche, se crede. Ma solo se è LEI, questa volta, ad averne davvero voglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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