
Se è vero che negli ultimi giorni è arrivato l'ok da parte della Commissione europea sulla possibilità di trasportare, in trolley e bagagli a mano quando si viaggia negli aeroporti, liquidi fino a due litri per ogni singola confezione (ben superiore alla "vecchia" norma dei 100 ml), la nuova possibilità non è in questo momento applicabile a tutti gli scali italiani e neanche a quelli degli altri 20 Stati membri.
Gli aeroporti abilitati
In questo senso, l'Italia è sicuramente tra i più virtuosi visto che gli scali nazionali dove si può decollare con le nuove regole sono già cinque: i due scali milanesi di Linate e Malpensa, l'aeroporto Caselle di Torino, l'aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna e Roma Fiumicino. Attenzione, però, perché quelli abilitati e che possiedono gli scanner di ultima generazione (si tratta dei Hi-Scan 6040 CTiX di Smiths Detection) sono maggiori di questo numero ma non ancora abilitati, servono cioé le ultime autorizzazioni.
Cosa accade in quelli non abilitati
Cosa significa questo? Che in partenza dagli aeroporti citati si possono trasportare due litri ma se si riparte, ad esempio, dagli scali di Venezia, Verona o Catania che sono già dotati dei medesimi scanner non si può, attualmente, superare la misura di 100 ml. Collegandosi con i siti web o le pagine social, gli aeroporti senza autorizzazione hanno già diramato alcune note a favore dei passeggeri affinché evitino di portare nei bagagli a mano liquidi superiori alla misura standard per i motivi già detti.
Cosa succede in Europa
Come spiega un'analisi del Corriere, c'è un po' di confusione anche in altre nazioni europee: Amsterdam, ad esempio, sta mantenendo la misura dei 100 ml così come la maggior parte degli scali di Londra (Heathrow, Gatwick, Southend) e l'aeroporto di Dublino che, pur avendo già i nuoi scanner, stanno mantenendo le vecchie regole. Per adesso, dunque, è bene informarsi prima di partire così da evitare brutte sorprese: a Birmingham ed Edimburgo, invece, è già consentita la misura dei due litri.
I dubbi del Codacons
Fino a quando le nuove regole non saranno standardizzate in maniera più massiccia ed omogenea, i passeggeri possono rimanere "fregati": è quel che pensa il Codacons. "Una misura, quella sui liquidi negli aerei, che allo stato attuale e senza omogeneità di procedure in tutti gli scali Ue, rischia di trasformarsi in una colossale 'fegatura estiva per i passeggeri". Da qui la premura che, ogni scalo, faccia conoscere ai propri passeggeri qual è la situazione.
"In tema di trasporto aereo e liquidi nei bagagli l’Unione Europea conferma pienamente i dubbi del Codacons, al punto da portare oggi la Commissione Ue a specificare che non tutti i passeggeri possono portare con sé contenitori di liquidi più grandi, e che la responsabilità di informare i passeggeri spetta ai singoli scali - prosegue la nota -. Come avevamo denunciato già nei giorni scorsi, la novità in merito al trasporto di liquidi sopra i 100 ml all’interno dei bagagli a mano non interesserà tutti gli aeroporti e tutti i Paesi Ue, ma solo gli scali che si sono dotati di scanner di nuova generazione.
Un vero e proprio caos se si considera l’attuale periodo di partenze estive, con i viaggiatori che fanno più scali o che tornano da aeroporti non dotati di tali apparecchiature che rischiano di dover abbandonare ai controlli creme, profumi, gel, liquori, vini, ecc. o imbarcarli in stiva sostenendo costi non indifferenti", conclude il Codacons.