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"Sbirro suicidato...". L'odio anarchico irrompe alla Statale

Su una bacheca della Statale di Milano la scritta oltraggiosa nei confronti delle forze dell'ordine. La denuncia degli studenti moderati: "Inaccettabile, ora basta degrado in ateneo"

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L'ennesimo oltraggio alle forze dell'ordine. Non una novità, purtroppo, per chi scambia la libertà di manifestazione con il diritto alla violenza. Stavolta però gli anarchici sono andati oltre. Su una bacheca della Statale di Milano, nella sede universitaria di via Festa del perdono, è infatti comparsa una scritta a dir poco inquietante. "Sbirro suicidato mezzo perdonato": così, i soliti "bravi ragazzi" del mondo antagonista hanno ribadito il loro odio nei confronti di chi gestisce e garantisce la pubblica sicurezza. Vera e propria benzina sul fuoco in un momento in cui gli atenei sono al centro di occupazioni e di proteste non sempre pacifiche.

La scritta, tracciata a pennarello in un corridoio della Statale, è firmata con il simbolo anarchico della A cerchiata. Anche in questo caso, un brutto déjà vu. Stavolta l'implicito riferimento degli antagonisti è presumibilmente ad alcuni casi d'attualità, come il drammatico suicidio della allieva carabiniera 25enne che si era tolta la vita alla Scuola marescialli di Firenze. Una vicenda triste sulla quale la procura fiorentina aveva già aperto un fascicolo nelle scorse settimane. Al di là del singolo episodio, è però nota l'intolleranza di un certo movimentismo anarchico nei confronti degli agenti in divisa. E le università, purtroppo, sono diventate in alcuni casi un covo per chi fomenta questo risentimento.

Scritta Statale Milano

A riferire e denunciare il recente episodio è Filippo Leon Buffa del movimento studentesco Siamo Futuro Milano. "In Statale - lamenta il giovane - continua l'invettiva belligerante dei collettivi anarchici, con scritte come quelle apparse contro le forze dell'ordine e con atti di violenza veri e propri, inaccettabili per qualsiasi Paese civile e per un'università che ha l'ambizione di tornare competitiva in Europa".

Da qui la richiesta, condivisa con altri coetanei che frequentano l'ateneo milanese e che fanno parte di quella maggioranza silenziosa spesso messa a tacere da sparuti gruppetti di esagitati: "Auspichiamo che il Magnifico Rettore e gli organi di governo prendano provvedimenti per punire i violenti e per cessare il degrado portato negli ultimi giorni dai collettivi di

sinistra pro-Palestina nella sede di Festa del perdono". Chissà se i movimenti studenteschi progressisti, così attenti a quel che accade in università, prenderanno con nettezza le distanze da quella vergognosa scritta.

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