Tra suocera e marito non mettere il dito

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Le opinioni di E. e Ilda danno un quadretto della realtà. Io ho subito la situazione opposta. Suocera iper protettiva che non vedeva di buon occhio la mia professione (in ambito scientifico) che mi portava a stare spesso fuori casa per conferenze e aggiornamenti. Ha insinuato nel dolcissimo pargoletto che non doveva fidarsi di una moglie che «non dormiva quasi mai a casa». E poiché i miei viaggi gravitavano in particolare tra il Regno Unito e la Germania mio marito – sponte sua – mi propose di trasferirci a Brighton (UK). Anche in previsione di assicurare studi internazionali ai nostri due figli! Apriti cielo. La mammina si è sentita abbandonata accusando il pargoletto di abbandonare la “madre anziana!”. «Sei senza cuore...» gli disse con una scena ... madre (in tutti i sensi). Ecco che quindi accantonammo l’idea del trasferimento.
Veronica de’ Ubertis


Cara Veronica, a lei è toccata in sorte un “campione medio” di suocera e un “campione unico” di marito. Nessuno, al posto del suo consorte, le avrebbe proposto di trasferirsi tutti in blocco in Uk. È vero che alla fine non lo avete fatto, ma il colpo di reni iniziale è stato tutt’altro che banale. Detto questo, io sono sia nuora che madre (di maschio) quindi il grado di incoerenza delle mie convinzioni e delle mie azioni è pressoché totale. Perché nella prima veste tendo ad essere conflittuale con mia suocera e nella seconda so che tenderò ad essere vagamente abrasiva con la futura fidanzata-moglie di mio figlio. Va detto che la madre di mio marito, come mio marito d’altra parte (...), è tedesca. Quindi tendenzialmente diversa dalla classica madre italiana, cioè da me. Ma va anche detto che è una personcina alquanto particolare, in grado di obbligare i figli e il prossimo in generale ad occuparsi di lei fingendo che la cosa non le interessi affatto e quindi non restituendo mai nulla in cambio. Però, sforzandomi di essere coerente come già ho ammesso di non essere, devo confessare che, se un domani, la donna di mio figlio dovesse portarlo in un altro Paese, piacere non mi farebbe. È vero che bisogna provvedere al fatto che siano loro, i figli, ad essere felici, si deve essere generosi, maturi e bla, bla, bla.

Ma insomma, vedrei la tipa in questione come una nemica, non lo nego. Mio figlio è nato col parto cesareo ma so perfettamente quanta fatica si faccia a tirarli fuori da noi naturalmente. Beh, sa cosa le dico? Quello è ancora niente.

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