Libri non solo da sfogliare e leggere, ma anche da ascoltare. Sono gli audiolibri, fino ad ora riservati ai non vedenti o agli ipovedenti e adesso allargati a un pubblico più vasto che, trovandosi in situazioni nelle quali la lettura è difficile, come ad esempio alla guida dell'auto, può ascoltare il suo libro preferito letto da un famoso attore. Quello dell'audiolibro è un settore in crescita negli Stati Uniti, in tutta Europa, soprattutto in Gran Bretagna e in Germania. In quest'ultimo paese, come in Spagna, gli editori hanno chiesto al governo aliquote Iva pari a quelle dei libri cartacei per agevolarne la vendita. L'Italia purtroppo resta fanalino di coda, insieme con la Turchia, seguita solo dalla Grecia, anche per numero di titoli disponibili che, a fronte delle decine di migliaia pubblicati in Usa, Gran Bretagna e Germania, nel Belpaese non arrivano a 500. Un primato insolitamente triste se si pensa che nel nostro Paese sono molti i pendolari che rinunciano (per i motivi più vari) a spostarsi in treno e si vedono costretti a ore da passare all'interno di un'auto in perfetta solitudine. Solo per fare un esempio.
Nella vita di oggi i motivi che spingono gli appassionati di letteratura a servirsi degli audio-libri sono i più vari. E piccoli incrementi li nota chi, come Enzo Decaro, già attore di successo e ora direttore della collana di audiobook dell'editore Verdechiaro, passa molto tempo in sala di registrazione per confezionare opere di lettura per chi non ha modo di leggere. Tre sono i principali marchi che si dividono gran parte del mercato italiano degli audio-libri: Il Narratore, Emons e Verdechiaro.
«Nel 2010 c'è stato un buon incremento delle vendite - spiega Enzo Decaro, che nella sua collana ha pubblicato Hermann Hesse, Richard Bach, Khalil Gibran o Franz Kafka -. Il "Gabbiano" di Bach, il "Profeta" e il "Processo" sono da metà settembre nelle prime posizioni di iTunes. Contemporaneamente all'uscita in libreria infatti, li abbiamo resi disponibili a prezzi più bassi sulla libreria della Apple. Una scelta fatta per stare al passo con i tempi ma che si sta rivelando l'iniziativa commerciale più interessante». «In Italia - prosegue l'ex compagno di Troisi nella Smorfia - ci sono poche case editrici del settore che si sono consorziate in un'unica associazione, l'Aeda, con lo scopo di implementare il consumo degli audiolibri». L'audiolibro, sostiene Decaro, «non deve sostituire la lettura, deve anzi integrarla, è un vettore in più. È importante che si continui a sentire, o attraverso la lettura o attraverso l'ascolto, le idee dei grandi autori. Poi mi sembra importante che nella nostra società dominata dalle immagini si riprenda l'abitudine di ascoltare». Negli audiolibri non c'è solo la lettura del testo, ma attraverso l'ambientazione sonora, si ricrea l'atmosfera degli sceneggiati radiofonici che ebbero tanto successo negli anni '60. L'ascolto non può solo essere della parola, deve essere anche dei suoni e dei rumori che veicolano emotivamente il testo. La parola strizza sempre l'occhio alla nostra parte razionale.
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