A volte, quasi sempre, le cose non vanno come devono. In genere, quasi sempre, te ne accorgi quando è troppo tardi. Poi arriva il momento, un giorno, magari un giorno qualsiasi, in cui il tempo che passa diventa improvvisamente il tempo che ti resta. Poco, quasi sempre, per rimediare agli errori, saldare i conti con il passato, sentirti in pace con te stesso, aggiustarti con i rimpianti che in fondo sono i rimorsi che hai con te stesso. Ma solo alla frontiera del secolo, se ci arrivi, fortuna o sfortuna che sia, ti accorgi che la vera ricchezza è aver vissuto. «Un privilegio che molti altri non hanno avuto, una fortuna incredibile: essere ancora fra i viventi, dopo tanti momenti non sempre facili». Rita Levi Montalcini oggi si regala un secolo. Non ha parlato da scienziata, non ha parlato da senatore a vita, non ha parlato da premio Nobel. Ha parlato semplice e basta: «La sola cosa che mi fa sentire grata di essere viva è la capacità di capire cosa sono i valori. Il corpo può morire ma i messaggi che abbiamo mandato in vita restano. Il mio è: credete nei valori». Lavora ancora sul sistema nervoso, lavora sempre sulla ricerca, che è come lavorare sul futuro che verrà. «Credo che la cosa più importante della mia vita sia stato aver dedicato tutto il tempo possibile a chi aveva bisogno. Perché è questa la cosa più importante che dà senso e piacere alla vita». Non dice mai domani ma non hai mai smesso di crederci.
Cento anni, colonne dErcole della vita, dentro cè tutto e non cè niente: il tempo che non passa mai e quello che non ti basta mai, non morire mai, vivere meglio il proprio tempo, conservarsi sani sennò meglio morti. Cento anni sono la cifra tonda della vita, un soffio e uneternità, che non sai mai come prendere: affidarsi al caso, o vivere ma senza dipendere dagli altri, vedere cosa succederà nel mondo, vedere tutto quello che puoi vedere, o fregarsene perché tanto sei tagliato fuori, perché tanto non conti più, perché letà è una prigione senza riscatto che ti toglie ogni libertà, ma che è sempre meglio di quello che non sai, del tuffo nel vuoto che ti aspetta, nella segreta verità.
Per giocare sui 100 anni abbiamo fatto un giro tra chi questanno fa cifra tonda, perché la cifra tonda è sempre una boa.
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