La Casa della Cultura islamica di via Padova avanza agli amministratori comunali una proposta a cui i dirigenti della più antica «moschea» milanese tengono molto: aule o locali comunali per un «doposcuola» sulla lingua araba e la religione musulmana. Corsi per i bambini degli immigrati ma aperti a tutti, anche agli italiani, adulti compresi.
Mohammed Danova, dirigente storico della Casa e responsabile del dialogo interreligioso spiega il progetto: «Vogliamo costruire un ponte fra le nostre origini e il Paese che ci ha accolto. Pensiamo a corsi sia di lingua araba sia di religione, da organizzare per esempio la domenica. Corsi aperti a tutti, italiani e immigrati. E pensiamo a una serie di attività dedicate anche ai giovani, alle donne».
Per realizzare il progetto, la moschea chiede aiuto al Comune: «Oggi i nostri centri - dice Danova - non sono attrezzati. Per questo chiediamo al Comune degli spazi, scuole, aule». Il direttore Mohamed Asfa aggiunge: «Le scuole del quartiere non sono disponibili e noi ci rivolgiamo al Comune».
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