Ausiliari, multe nulle in corsia preferenziale

(...) problema, secondo il «nostro» ausiliario, è che i motivi della mancata contestazione non possono che essere frutto di fantasia. E il perché lo spiega il sindacato Ospol. «Tutti i verbali redatti da ausiliari del traffico addetti al controllo delle corsie preferenziali - spiega in una nota l’organizzazione - rischiano di essere annullati dal prefetto o dal Giudice di pace per mancanza dei requisiti di legge. Perché questi “vigilini”, dipendenti dell’azienda di trasporto pubblico, hanno il potere di accertare le infrazioni, ma non quello di fermare chi commette tali infrazioni». Quindi, a meno che gli automobilisti indisciplinati non decidano «spontaneamente» di fermarsi, il verbale non potrà mai essere contestato immediatamente, semplicemente perché l’ausiliario non può imporre l’«alt» ai veicoli, come invece possono fare gli agenti di polizia municipale. «Risulta dunque evidente - insiste l’Ospol - che qualsiasi cosa scriva in merito l’ausiliario sul verbale, non potrà mai corrispondere alla realtà, in quanto non avendo il potere di fermare i contravventori non potrà annotare qualsivoglia motivazione relativa al mancato arresto».
Così, nell’estate 2005, uno degli ausiliari in servizio nella capitale ha deciso appunto di non dire falsa testimonianza. Limitandosi ad annotare sul verbale targa e ora del passaggio delle auto dei «furbi» sulle corsie preferenziali, ma senza indicare i motivi della mancata immediata contestazione dell’infrazione, tranne che nei casi in cui l’impossibilità era dovuta al contestuale passaggio di un mezzo pubblico.
Ovviamente qualcuno in Trambus si è accorto della grave insubordinazione, e a distanza di pochi giorni ha spedito al «vigilino» malato di sincerità una minacciosa raccomandata per chiedere «specifici chiarimenti e idonee giustificazioni» sul comportamento tenuto, minacciando in caso contrario l’avvio del procedimento disciplinare. E di fronte alla candida ammissione di non aver dettagliato i motivi della mancata contestazione per non dover dichiarare il falso, il procedimento è ovviamente partito. A nulla è servita un’audizione dell’ausiliario, l’inflessibile servizio del personale di Trambus ha condannato il malcapitato «vigilino» a cinque giorni di sospensione dal lavoro e dalla paga, per violazione dei «principi di diligenza». Per l’Ospol, che comunque non è il sindacato degli ausiliari, e dunque non tutela i diritti dei «vigilini», questa dell’azienda di trasporto è però una decisione quantomeno poco chiara. «Non potendo motivare la mancata contestazione per l’assenza dei poteri che legittimano l’arresto del veicolo - spiega il presidente Luigi Marucci - i verbali relativi alla circolazione sulle corsie riservate sono nella migliore delle ipotesi annullabili, quando l’ausiliario vi annota, a suo rischio e pericolo, i “fantasiosi” motivi che non gli avrebbero consentito di fermare il mezzo, e nulli quando i medesimi verbali sono del tutto sprovvisti delle motivazioni suddette». Ma chi è il responsabile di questo «inciampo» giuridico?, e «come è possibile che nessuno nell’amministrazione se ne sia accorto?», prosegue l’Ospol.

Che accusa il Campidoglio di «aver deliberatamente creato e mandato allo sbaraglio una pletora di ausiliari del traffico senza badare alle conseguenze giuridiche che il loro operato avrebbe comportato», e chiede a Walter Veltroni «un atto di riparazione per evitare che venga gettato altro discredito sulla polizia municipale».

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