Gian Maria De Francesco
da Roma
Lorientamento della Finanziaria 2006, che ha fissato una data certa per lapplicazione di un tetto alle pensioni dei componenti delle Authority indipendenti, non va confuso con un modo oscuro per fare spoils system. La norma contenuta nella legge di bilancio, che fissa per i membri di queste autorità un assegno pensionistico che non può superare la retribuzione precedente alla nomina, non rappresenta una scorciatoia per liberare due poltrone allAntitrust, quelle dei commissari Nicola Cesare Occhiocupo e Carlo Santagata.
La Finanziaria 2006 non fa altro che recepire le previsioni della Finanziaria 2000 del governo DAlema che stabiliva un limite alle vecchie «pensioni doro» dei commissari delle autorità indipendenti. Tanto è vero che due componenti dellAntitrust di allora, Giorgio Bernini e Giovanni Palmerio, si dimisero per non perdere i benefici fino ad allora accumulati e che, per la precisione, garantiscono allex presidente dellAuthority, Giuliano Amato, un assegno mensile di 37 milioni di vecchie lire.
La Finanziaria di DAlema, però, legava lattuazione della norma allemanazione di un decreto della presidenza del Consiglio che non ha mai visto la luce. Nel frattempo, un parere del Consiglio di Stato del maggio dellanno scorso ha stabilito non solo limmediata applicabilità della norma, ma anche che i compiti di commissario Antitrust non sono assimilabili a quelli dei grand commis di Bankitalia o dellUfficio italiano cambi.
Nel frattempo, come calcolare le pensioni e, se del caso, accedere alla restituzione dei contributi? Di qui lintervento del ministro Tremonti, che con la norma che entrerà in vigore domani ha definito le posizioni dal 2000 al 2005.
Appare infine improbabile che lAntitrust possa essere equiparata a Bankitalia con la nuova legge sul risparmio. Le funzioni dellAuthority vengono estese alla concorrenza bancaria, ma non ne modificano la natura.
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