Autisti trasferiti, è «epidemia»

Stefania Scarpa

Decine di corse cancellate, turni di lavoro prolungati, difficoltà nella concessione dei congedi, e una sorta di «sciopero per malattia» che sta provocando serie difficoltà alla rimessa Trambus di Grottarossa. In rivolta sono i circa 150 autisti trasferiti nei giorni scorsi dalla rimessa Vittoria di piazza Bainsizza a Grottarossa in seguito al crollo di parte del muro di cinta avvenuto il 12 novembre. Un trasferimento sgradito, che ha provocato una sorta di epidemia. «È vero, molti di questi autisti provenienti dalla rimessa Vittoria si sono dati malati - dice Massimo Bottai, rappresentante di zona Filt-Cgil -. D’altra parte il malumore che si respira in questi giorni a Grottarossa è più che giustificato, ed è comprensibile che queste persone abbiano chiesto al loro medico, diciamo così, una pausa di riflessione».
Ma quali sono i problemi causati dal trasferimento a Grottarossa? «In gran parte - spiega il sindacalista - sono lavoratori che risiedono lontano e per loro la giornata di lavoro diventa massacrante. Prima di iniziare il turno, infatti, devono recarsi in rimessa, prendere l’autobus e recarsi al capolinea dove ha inizio la corsa, spesso in zone lontane da Grottarossa come Montesacro, Cornelia e Irnerio, con notevoli aggravi sui tempi di lavoro». Trambus, da parte sua, minimizza: «A noi - dicono dall’azienda - non risultano particolari picchi di assenze per malattia, mentre alla base delle corse cancellate, cosa che accade ogni giorno, possono esserci i motivi più disparati. C’è da dire inoltre che la chiusura del Vittoria era stata già decisa, e che l’anticipazione si è resa necessaria dopo il crollo».
Ma la presenza di circa 150 persone in più a Grottarossa sta rendendo problematica anche la gestione dei congedi e delle cosiddette «riservate», ossia le navette che portano gli autisti al lavoro e poi a casa a fine turno. «L’azienda - spiega Bottai - doveva organizzare questa cosa con più gradualità, questi lavoratori sono stati mandati un po’ dove capitava senza tener conto delle loro esigenze, senza contare il perdurante atteggiamento di chiusura che sembrano mantenere i vertici di Trambus». Il risultato è questo: «Decine di corse sono state cancellate in questi giorni - afferma Bottai - mentre agli autisti viene chiesto di fare straordinari per allungare i tempi di uscita dalla rimessa e raggiungere i capilinea. Se il turno normale prevede 6 ore e 20 minuti di lavoro, in questi giorni abbiamo visto fare anche turni di 7 ore e 20 minuti. Insomma, tutta questa vicenda poteva e doveva essere gestita meglio: basta pensare che ci sono i dipendenti della ditta che aveva l’appalto di pulizia dei bus a Vittoria che ora sono stati temporaneamente sospesi dal lavoro».
La questione trasferimenti non riguarda solo le rimesse Vittoria e Grottarossa.

«In tutto sono circa 500 i dipendenti trasferiti negli ultimi tempi - dice ancora Bottai - spostamenti sono stati fatti ad esempio da Tor Sapienza a Tor Vergata, da Tuscolana a Tor Pagnotta, da Portonaccio a Tor Sapienza». Per questo «il 1° dicembre gli autisti incroceranno le braccia per 4 ore». «Ma i trasferimenti - replica l’azienda - sono stati concordati passo passo con i sindacati».

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