Auto, Bruxelles dice no all’aiuto di 40 miliardi

da Milano

Bruxelles risponde picche alla richiesta delle case automobilistiche europee di stanziare 40 miliardi di euro come sostegno agli sforzi del settore nella lotta all’inquinamento e, in particolare, alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. A spingere l’Acea, l’associazione guidata da Christian Streiff (Psa Peugeot Citroën) che raggruppa i costruttori che operano in Europa, a chiedere a gran voce un allineamento della Ue alla strategia della Casa Bianca (la concessione di 25 miliardi di dollari ai produttori Usa) è stata la consapevolezza che la crisi finanziaria e il calo generale delle vendite rendono più difficile il raggiungimento degli obiettivi per frenare le emissioni di anidride carbonica al 18% entro il 2012.
A uscire per primo allo scoperto era stato l’ad di Fiat Group, Sergio Marchionne, subito dopo la riunione plenaria dell’Acea svoltasi venerdì a Parigi. Oltre al prestito a tassi ridotti di 40 miliardi, che però non ha trovato favorevole la Ue, l’Acea ha chiesto a Bruxelles anche una campagna di rottamazione di 36 mesi allo scopo di eliminare dalla circolazione i veicoli con oltre 8 anni di età.
«Nell’Ue a 15 - precisa una nota dell’associazione - le auto con più di 8 anni di età rappresentano il 36% del parco circolante. La loro sostituzione con automezzi nuovi produrrebbe un taglio di anidride carbonica pari a 20 megatoni per anno, o del 4,5% delle emissioni totali delle vetture».

Intanto il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, è impegnato in un tour nei vari Paesi allo scopo di evitare che decisione penalizzanti nei confronti dell’Italia possano danneggiare la competitività e favorire la delocalizzazione.

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