Tokyo - Fino a qualche anno fa, per evitare i colpi di sonno alla guida dell'auto c'era un solo rimedio: fermarsi preventivamente nella prima piazzola disponibile e schiacciare un pisolino. Poi sono arrivate le vibrazioni nel sedile ad avvertirci quando la guida disordinata lascia supporre un forte calo dell’attenzione. Già disponibile, anche se su poche vetture, è oggi la microcamera che legge il battito delle palpebre, indicativo dello stato d’allerta del guidatore che viene avvisato acusticamente quando la frequenza è anomala.
L’ultima proposta arriva dalla Mitsubishi Px-MiEv, concept car in esposizione in questi giorni al 41° Salone Internazionale dell'Auto di Tokyo, che monta un inedito sistema di erogazione di aromi (non proprio profumi, visto lo scopo) scelti per mantenere sveglio chi è al volante, ovviamente dopo averlo avvisato con led lampeggianti e con segnali sonori, extrema ratio per un guidatore tragicamente solitario.
Ma la crossover della casa dei tre diamanti non si ferma qui in fatto di diavolerie tecnologiche, perché è equipaggiata anche di un dispositivo che, attraverso l’erogazione di ossigeno e di aria umidificata, disinfetta chi sale a bordo dell’auto (con tappezzeria antibatterica), uno strumento che sarebbe molto utile avere oggi, in piena emergenza influenzale, senza dover attendere il 2013 quando la Mx-PiEv dovrebbe entrare in produzione.
La concept car di Mitsubishi, catalogata come «ibrida plug-in», e cioè mossa da un motore termico tradizionale e da uno elettrico ricaricabile attraverso una normale presa di corrente, è l’emblema della rassegna giapponese di quest’anno, falcidiata dall’assenza di tutti i costruttori automobilistici stranieri. La competizione fra le marche di casa è stata quindi combattuta non a colpi di novità di serie, ma a forza di gadget elettronici e, fatto più importante, di concept car «verdi». Sembra un po’ la fiera dei sensi di colpa, quella delle industrie automobilistiche responsabili dell'emissione dei gas ad effetto serra alla quale si può rimediare soltanto con le vetture elettriche che dopo una vampata di popolarità negli Anni Ottanta erano finite nel dimenticatoio. Poco importa se, in giro per il mondo, le infrastrutture per la ricarica dei veicoli sono tuttora praticamente inesistenti e che, come sottolinea Carlos Ghosn, lo zar di Nissan-Renault, unica voce fuori dal coro, di petrolio ce ne sia molto di più di quanto si è finora stimato: la strada è ormai tracciata, e il futuro è delle automobili che montino almeno un motore elettrico. Ecco allora che, girando per gli stand, dove una volta era piacevole imbattersi in aggraziate e poco vestite standiste, è oggi frequente inciampare in grossi cavi che testimoniano le virtù ecologiche del modello esposto, che fa il pieno in otto ore, riposando silenziosamente nel box di casa, o, se attaccato alla rete trifase di un distributore magari collocato al supermercato, in appena 30 minuti, giusto il tempo di fare la spesa. La complessità delle alimentazioni, tutte rigorosamente «uniche», ha poi dato vita a una selva di acronimi che distinguono i modelli, che hanno rimpiazzato nomi e sigle ormai familiari al pubblico che dovrà destreggiarsi per capire se una vettura è elettrica oppure ibrida. Per capire se un'auto è autenticamente elettrica c'è un modo infallibile, che ricorda quello usato per conoscere lo stato di salute di un cavallo: guardare sotto il paraurti posteriore, se c’è il terminale dello scarico la vettura non è a emissioni zero. Un rischio che le auto elettriche si troveranno a correre in futuro sarà quello di assomigliarsi troppo, tutte silenziose, private del suono caratteristico dei motori tipico di ogni marca. Per dare personalità a un modello si punterà sul design, magari senza esagerare come accade quest’anno su molte concept esposte al salone, su tutte la Honda Skydeck con le portiere anteriori che si aprono in avanti verso l'alto e quelle posteriori che scivolano verso la coda.
A fare la differenza arriveranno infine i gadget, come i tetti panoramici che filtrano i raggi Uva, i sedili che massaggiano, il profumo della foresta (decisamente «green») diffuso dal climatizzatore e una rete di connessioni sempre più estesa fra l'auto e il resto del mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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