Auto, è il momento del Gpl Crescono vendite e offerta

Il pieno costa 19,55 euro (0,79 euro il litro). L’auto in questione, tanto per fare un esempio concreto, è la city-car Kia Picanto e il pieno in questione riguarda il Gpl (gas di petrolio liquefatto). Se poi, visto che il veicolo è «bi-fuel», è necessario rabboccare il serbatoio della benzina, la spesa è di 52 euro (sarebbero 60 per il pieno di «verde»).
Con i prezzi dei carburanti arrivati a cifre folli, oltre 1,80 euro la benzina e più di 1,74 euro il gasolio (una cosa normale, secondo l’Unione petrolifera, alla luce di un greggio prossimo ai 120 dollari il barile e dell’euro svalutato sul dollaro del 20% circa), il mercato comincia ad accorgersi che le automobili a doppia alimentazione (benzina/diesel-Gpl o metano), sia offerte di serie sia allestite con un nuovo serbatoio dopo l’acquisto (specialisti sono Landi Renzo e Brc), sono in questo momento più convenienti. E ad accorgersene sono state soprattutto le case costruttrici. Alcune tra loro propongono alla stesso prezzo il modello a benzina e quello a doppia alimentazione, eliminando di fatto il ritocco verso l’alto che caratterizzava l’offerta Gpl. È un modo, questo, per venire incontro agli automobilisti, sempre più in difficoltà a far quadrare i conti, e potrebbe essere anche la ricetta per risollevare le asfittiche immatricolazioni. In proposito, dopo un gennaio nero (-16,9%), anche febbraio - nonostante sia un mese più corto e i problemi causati dalla neve - sarà altrettanto (-15% la stima a ieri, che vorrebbe dire, per il 2012, circa 1,5 milioni di unità, se non meno). La mossa dei costruttori, dunque, va anche nella direzione di dare ossigeno alle vendite e ai concessionari. Tra i più attivi, c’è il gruppo Fiat la cui comunicazione di questi giorni è fortemente sbilanciata sulle soluzioni a Gpl, importanti per il portafoglio e anche perché consentono di aggirare le limitazioni alla circolazione nella grandi città. Un esempio per tutti per la casa italiana: la Lancia Ypsilon Ecochic, grazie ai due serbatoi, ha un’autonomia di 1.500 chilometri e il pieno di Gpl costa 23 euro. A questo bisogna aggiungere i benefici all’ambiente per le ridotte emissioni di CO2, monossido di carbonio e idrocarburi incombusti.
La strategia dei costruttori sembra funzionare in quanto, a gennaio, le consegne «bi-fuel» di Fiat, Lancia, Dacia, Chevrolet, Ford, Mitsubishi, Nissan e Opel hanno già superato la media mensile del 2011. Ma l’offerta è destinata a crescere ancora. Con un intervento dello Stato, teso a favorire l’acquisto di questi veicoli e considerando il livello dei prezzi dei carburanti, le vendite potrebbero risollevarsi. Nella casse dell’Erario, poi, affluirebbe come compensazione un maggiore gettito di Iva. Oltre al Gpl, la cui rete di distribuzione è diffusa (2.700 pompe), c’è il metano, il cui problema resta sempre la maggiore concentrazione degli impianti (circa 800) al Centro-Nord del Paese. Anche il metano è conveniente: la percorrenza di un veicolo a gas (il prezzo è espresso in chilogrammi: 0,94 euro), infatti, è 1,5 volte quella garantita dalla benzina.

In pratica, con la stessa automobile e utilizzando il metano, si percorrono 10 chilometri con la benzina e 15 «swicciando» sul gas. L’auspicio è che il Fisco, che è già intervenuto, non interrompa l’inizio di questo ciclo virtuoso.
Twitter: @PierluigiBonora

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