Autogrill C’è la cedola, ma il mercato teme l’incertezza sul futuro

Paradossi del mercato: Autogrill annuncia ricavi in crescita (a 5.703 milioni, +7,1%), utili quasi triplicati (a 103 milioni), debiti in calo, ritorno dopo due anni del dividendo (24 centesimi per azione), e il titolo perde il 5% in Borsa. Apparentemente non c’è nesso. La ragione va ricercata nelle previsioni per il futuro, che sono prudenti perché l’andamento del prezzo del petrolio può condizionare gli scenari di traffico (sia aereo sia automobilistico) sui quali si basa il business del gruppo; inoltre la svalutazione, per 22 milioni, di una partecipazione in Olanda ha ridotto l’utile rispetto alle aspettative degli analisti. L’ad Gianmario Tondato commenta pacatamente: «É un momento di grande incertezza. Noi preferiamo essere realistici». Nelle prime otto settimane i ricavi hanno registrato una crescita del 2,7%, e si conferma, come nel 2010, un andamento migliore per le vendite nei Duty free rispetto al Food & beverage. Per l’intero esercizio in corso sono state sdoppiate le previsioni, una più ottimistica e una più prudente: la prima prevede ricavi per 5.900 milioni con un margine lordo di 640, la seconda un fatturato di 5.

800 milioni e un ebitda di 610; in entrambi gli scenari gli investimenti sono fissati in 250 milioni. Questi ultimi sono indirizzati anche all’innovazione dell’offerta, per poter catturare chi non è cliente. Escluse grandi acquisizioni a breve.

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