
Tre giorni per scoprire il futuro dell’auto a Barcellona. AutoSens-InCabin, ovvero l’appuntamento delle aziende che si occupano di implementare la sicurezza fuori e dentro le nostre quatto ruote, ha messo in luce una rivoluzione silenziosa ma profonda: la trasformazione dell’abitacolo grazie a rilevatori intelligenti, intelligenza artificiale e nuove architetture di sicurezza. Con Il filo conduttore che parla di fusione di sensori, riduzione dei costi e una crescente attenzione all’esperienza dell’utente.
Molti sono stato gli attori protagonisti di interventi e talk nelle varie aree che hanno messo in mostra le novità: un laboratorio tecnologico nel quale è la parte video a prendersi la scena, visto che – come ha rilevato Martin Punke di Aumovio, “già ora i nostri veicoli sono dotate di un numero che arriva fino a 45 piccole videocamere, con oltre 20 varianti ottiche e sensori sempre più precisi”. L’evoluzione, dunque, va proprio verso delle cam intelligenti collegato alle trasmissioni satellitari, con risoluzioni che raggiungono i 12 megapixel in soli 2 nanometri di dimensioni. Il tutto in sistemi SOC che hanno anche funzioni di cybersecurity, per garantire che i dati restino protetti all’interno del veicolo. Tutto questo è perché la sfida è arrivare ad eliminare gli incidenti dovuti alla distrazione del conducente, fenomeno in continuo aumento (il 10% negli ultimi 5 anni) sia qui in Europa che negli Stati Uniti: “I dati sono allarmanti, e bisogna intervenire senza però ledere la privacy dell’utente – ha spiegato Sharath Reddy di Magma -. Le sfide tecnologiche che abbiamo davanti per raggiungere questo risultato sono molteplici: trasmittanza del vetro, performance della camera, gestione del calore e calibrazione. Ma i benefici sono evidenti: maggiore sicurezza, eleganza, scalabilità e semplicità di installazione”. Senza però, naturalmente, dimenticare il design: Volkswagen, per esempio, ha adottato linee guida che vedranno i nuovi modelli sempre più puliti nell’aspetto interno, proprio con l’obbiettivo di dare più comfort e concentrazione a chi guida. E nei punti più nascosti, come nello specchietto retrovisore, già dal 2026 e su tutta la gamma del Gruppo ecco una camera per il monitoraggio dell’abitacolo che controlla tutto ciò che può diventare pericolo.
Questo, insomma, il futuro. Che in pratica è molto prossimo, e nel quale gli schermi sempre più innovativi che una volta erano semplici autoradio e dai quali oggi comandiamo le attività del veicolo, assumeranno anche funzioni business (la videocall, per dire) e di sicurezza (tra le altre, il riconoscimento facciale). Ovviamente evitando che si possano compiere attività a rischio mentre si è in moto. In più c’è la gestione dei dati, altro particolare che ormai è diventato primario: la collaborazione tra Anyverse ed Euro-NCAP punta a evolvere i protocolli avanzati, sia per fare in modo che tutto quello che ci riguarda rimanga tra le nostre quattro portiere, sia perché alcune informazioni - come quelle riguardo agli aspetti sanitari - possono essere importanti in caso di soccorso dopo un incidente.
E, naturalmente, in tutto questo lavoro, entra sempre più invasiva (ma in senso positivo) l’intelligenza artificiale: a Barcellona l’azienda Gaip ha mostrato i suoi studi per utilizzare la sensoristica tattile come mezzo per interventi predittivi, ma anche per la massima personalizzazione degli interni. Con l’obbiettivo di costruire un’esperienza immersiva nella quale l’abitacolo diventi più sicuro, intelligente e attento alle esigenze di chi viaggia.
Che poi è, in definitiva, la filosofia di AutoSens-InCabin: contribuire allo sviluppo di una tecnologia che non sia più solo al servizio della guida autonoma, ma alleata della sicurezza, della privacy e del comfort. Per rendere ogni viaggio unico e protetto.