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Il curioso caso della Lancia Delta venduta in Scandinavia

Dopo un accordo tra Saab e il Gruppo Fiat, viene commercializzita nel Nord Europa la Saab-Lancia 600, praticamente una Delta ricarrozzata

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Siamo tutti abituati a immaginare la Lancia Delta con la livrea Martini, con la quale ha vinto per sei volte consecutive il titolo costruttori nel mondiale rally, oppure ci ricordiamo delle sue versioni stradali più pompate e muscolose, quindi le EVO 1 ed EVO 2. Ben prima di tutto questo, che come spartiacque ha la data del 1986 e la conseguente chiusura del Gruppo B che ha permesso alla Delta di entrare nei rally col ruolo di protagonista, la berlina compatta di Chivasso era un'auto dalle velleità tutt'altro che sportive. Nata sul pianale della "cugina" Fiat Ritmo e disegnata da Giorgetto Giugiaro, la due volumi di Lancia si collocava in una dimensione di sobria ricercatezza in una fascia medio alta. Nella sua prima fase di commercializzazione, agli albori degli anni Ottanta, la Delta è stata esportata anche in Scandinavia, con un percorso tutt'altro che ordinario.

Saab cerca partner in Europa

Saab è una realtà automobilistica raffinata e sofisticata, attenta a soluzioni tecniche all'avanguardia e sempre pronta all'innovazione. Nella seconda metà degli anni Settanta, tuttavia, il costruttore svedese ha una gamma ridotta all'osso e ha la necessità di sostituire efficacemente una vettura che non riesce più a stare al passo coi tempi, come la 96. Alla famiglia Wallenberg, proprietaria dell'azienda, mancano i fondi per progettare da zero un modello che vada a sostituire la veterana e ad affiancarsi alle più moderne, e ricche, 99 e 900. Per questo motivo, in Saab si cercano accordi con competitor esteri. La soluzione più semplice sarebbe quella di guardare a Oriente, dove tanti costruttori di auto farebbero carte false per entrare nel mercato del Vecchio Continente dalla porta principale, tuttavia i Wallenberg trovano un aiuto nel sud dell'Europa: la famiglia Agnelli.

Saab-Lancia

Saab stringe un accordo con il Gruppo Fiat e nasce una sinergia tra Lancia e Saab, due marchi affini per certi versi. Il primo tassello porta all'ingresso nel mercato del freddo Nord Europa della piccola ma ricercata A112, il secondo è quello di ribrandizzare la Lancia Delta, giovane berlina compatta, con l'effige del costruttore svedese. Nasce così la Lancia-Saab 600, che in tempi moderni si è trasformata in una creatura mitologica al pari del minotauro o del centauro.

Da Chivasso alla fredda Scandinavia

La Lancia-Saab 600 viene assemblata insieme alle altre Delta nello stabilmento piemontese di Chivasso, per essere distribuita, a partire dal 1980, nei mercati di Danimarca, Norvegia e Svezia. La berlina italo-svedese viene proposta con due allestimenti, GLS e GLE (con il secondo molto più ricco e completo), e un unico motore: il 1.5 litri benzina da 85 CV a 5.800 giri, con alimentazione atmosferica e carburatore Weber.

Saab-Lancia

Esteticamente le differenze, tra la classica versione di Lancia e quella brandizzata Saab, sono pochissime e si concentrano su alcuni dettagli. La parte oggetto di un maggior numero di interventi è il posteriore, dove scompare la fascia color allumino alla base del portellone, che sulla GLS diventa in lamiera verniciata e sulla GLE di colore nero. Cambiano - ovviamente - anche le scritte di identificazione con la targhetta Delta sostituita da quella 600 GLS o GLE, a seconda dell’allestimento, e con la comparsa del binomio Saab-Lancia. Inoltre, le unità destinate al mercato scandinavo sono tutte provviste di tergifari di serie, obbligatori per il codice della strada applicato da quelle parti.

Saab-Lancia 600, un flop clamoroso

La Saab-Lancia 600 non riesce a ingranare, perché viene proposta a un prezzo di listino molto alto a causa di una tassazione gravosa, ma cosa ancora più grave non riesce ad ambientarsi alle fredde strade del Nord Europa. Gli automobilisti scandianvi se ne accorgeranno presto, ma le carrozzerie di Chivasso soffrono profondamente il sale che viene sparso in quantità industriale sulle strade innevate di Norvegia, Svezia e Danimarca. Purtroppo, le scocche non hanno una protezione alla corrosione minimamente sufficiente e la ruggine diventa un cannibale insaziabile, che mette il sigillo a un flop annunciato.

Dunque, la Saab-Lancia 600 resiste stancamente sui listini svedesi fino al 1982. Tre anni nei quali, anche a causa di una certa riluttanza dei concessionari a vendere questo prodotto, si registrano appena 2.000 unità vendute. A distanza di quarant'anni è difficilmente ipotizzabile che qualche esemplare sia riuscito a resistere all'incidere del tempo, della ruggine e della vecchiaia. Neppure quei tre esemplari, divenuti abbastanza celebri, che hanno indossato la divisa della polizia svedese sembrano essere sopravvissuti. Forse, in qualche landa desolata, dentro a un bel fienile, potrebbe esserci nascosta questa rarità, per la gioia di qualche folle collezionista.

Infine, la collaborazione tra Lancia e Saab andrà decisamente meglio con lo sviluppo del pianale 4, che ha dato i natali alla mitica Saab 9000, un'ammiraglia di tutto rispetto.

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