I messaggi, Rocio e i "sentimenti": le scuse un po' ingenue di Monzino sul caso Bova

Il pr si è scusato con la compagna, ormai ex, di Bova e ha detto di averlo fatto perché "quando ci sono i sentimenti di mezzo si possono fare scelte sbagliate"

I messaggi, Rocio e i "sentimenti": le scuse un po' ingenue di Monzino sul caso Bova
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"È un errore di cui mi assumo la responsabilità, perché quando ci sono i sentimenti di mezzo si possono fare scelte sbagliate". È con queste parole che Federico Monzino si è scusato per aver fatto detonare la bomba su Raoul Bova. Ha ammesso di aver inviato quei messaggi a Fabrizio Corona (solo quelli e non altri), che poi li ha divulgati sui social. Scuse fatte attraverso le pagine di un rotocalco (Novella2000) che nel 2025 stridono, perché sembra un po' ingenuo credere che non si sia pensato alle conseguenze prima di fare quelle scelte.

Quelle di Monzino sembrano quasi giustificazioni, benché nell'ambito di una piena assunzione di responsabilità, perché sostiene che "quando sei coinvolto personalmente, soprattutto con dei sentimenti di mezzo, la lucidità può venir meno". Ma lui non parla nemmeno di innamoramento, anzi, nega di essere innamorato di Martina Ceretti e sostiene la tesi dei "sentimenti forti" che "hanno influenzato e, in parte, hanno offuscato la mia capacità di valutare con lucidità alcune scelte". Queste parole, davanti a un enorme bubbone mediatico scatenato perché, a suo dire, la sua amica voleva diventare famosa, sono forse la conseguenza di una situazione più grande che non aveva valutato e che lo ha travolto. Probabilmente l'errore è stato proprio qui.

Ingenuità? Forse. Il senso di realtà è probabilmente mancato in questa circostanza, credendo che avrebbe fatto cosa giusta aiutando la sua amica mandando quei file a Corona. O magari non è nemmeno questo, ma di base c'è stata una mancanza.

È lodevole l'assunzione pubblica di responsabilità ma frasi come "tutta la mia solidarietà e il mio rispetto per Rocío, che è stata certamente la più colpita e che non aveva nulla a che vedere con questa vicenda" e "sto cercando di imparare da questa esperienza" sono un po' banali. Che è sbagliato violare la privacy di qualcuno, anche se questo di chiama Raoul Bova ed è un personaggio pubblico a 29 anni bisognerebbe averlo già imparato.

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