Fiat 124, best-seller da oltre 1,5 milioni di esemplari

La Fiat 124 è un progetto brillante, una berlina di fragoroso successo che si è imposta sulla scena mondiale con varie facce e lunga durata

Fiat 124, best-seller da oltre 1,5 milioni di esemplari

La fortuna di nascere sotto una buona stella, consente di ottenere tutto ciò che si desidera senza grossi sforzi e affanni. Talvolta ci sono persone, idee e progetti verso i quali non si nutrono alte aspettative, ma che sono comunque capaci di stupire e raccogliere molto più di quanto non siano le premesse. In tali casi il giubilo è maggiore, ma la realtà ci rivela che senza impegno, sacrificio e una solida base fatta di qualità, non basta la buona sorte per combinare qualcosa di grande. In estrema sintesi la Fiat 124 è stata un'automobile fortunata dal principio, che ha raccolto clamorosi successi internazionali ma, senza delle fondamenta tecniche di assoluto livello, quali erano le sue, non sarebbe entrata nella grande storia delle quattro ruote dalla porta principale. Eppure a Mirafiori, non tutti erano sicuri del riscontro che avrebbe avuto la berlina tra la piccola borghesia italiana. Ovviamente, si sbagliavano.

La Fiat 124 diventa "Auto dell'anno"

Ai piani alti della Fiat, intorno alla metà degli anni Sessanta, si vocifera di una nuova macchina che ha come compito quello di far breccia nel cuore degli italiani, sempre più borghesi. Non facilissimo. In listino ci sono già la stanca 1300 e la sempre verde 1100, cosicché il nuovo modello dovrà raccogliere i consensi dei clienti di entrambe le due vetture elencate. Il padre della futura automobile torinese è Dante Giacosa, un progettista brillante e illuminato, che per la berlina debuttante nel 1966 sceglie di affidarsi alla tradizione: motore anteriore e trazione posteriore.

L'auto debutta al Salone di Ginevra, un salotto buono, e convince per la sua linea squadrata e, quindi, perfettamente immersa nei canoni di bellezza della sua epoca. Per tutti quanti la Fiat 124 ha un design moderno, mentre sottopelle è abbastanza classica: retrotreno ad assale rigido con puntoni a croce, molle elicoidali e ammortizzatori coassiali, anziché balestre a foglia. La grande e gradita novità sono i freni con impianto a disco su tutte le ruote. La nuova Fiat fa incetta di applausi e consensi, piace tanto agli automobilisti quanto agli addetti ai lavori, che nel 1967 la premiano come "Auto dell'anno", il maggior riconoscimento possibile.

La famiglia si allarga

La Fiat 124 emerge, rispetto alla sua concorrenza più diretta, anche per le prestazioni fornite dal nuovo motore 4 cilindri con albero a camme laterale e comando distribuzione ad aste e bilancieri, progettato dall'ingegner Aurelio Lampredi. Si parla di un'unità 1.2 litri da 60 CV abbinata a un cambio manuale a quattro rapporti. L'auto canta da dio, ha una voce sublime, nonostante questo motore sia relativamente piccolo, ma in grado di fornire una velocità di punta che supera i 140 km/h.

Fiat 124, guarda la gallery 3

Visto il successo repentino, a Mirafiori decidono di allargare la gamma 124: prima arriva la familiare, sostanzialmente identica alla berlina dal punto di vista meccanico, poi le versioni più frivole come la Sport Coupé e la Sport Spider (quest'ultima disegnata da Pininfarina). Nel '68, anno di rivoluzioni planetarie, contestazioni, rivolte e scioperi, la Fiat propone la 124 Special, versione destinata esclusivamente alla berlina. Quest'ultima diventa più ricca, rifinita e ricercata nelle sue dotazioni. Cambia anche il musetto, che indossa 4 faretti circolari, mentre il motore diviene più sportivo (1.4 monoalbero da 70 CV). Nel 1970 (debutta la Special T da 80 CV) e due anni più tardi (esce la Special T 1600 da 95 CV), la 124 è oggetto di restyling che le consentono di rimanere salda in listino almeno fino al 1974, quando viene sostituita dalla 131.

Word Car per eccellenza

Il fascino della Fiat 124 è dovuto, non solo a quanto già raccontato, ma anche e soprattutto al fatto che è stata una world car dalla longevità assoluta. Una protagonista delle strade mondiali per tantissimi decenni, colonizzando intere frazioni di mondo. Se la "nostra" 124 in otto anni ha raccolto circa 1.543.000 esemplari venduti, a questi bisogna aggiungere un quantitativo ancora più immenso di vetture prodotte su licenza da altri marchi, ma derivate dall'originale torinese.

Fiat 124
La Zigulì su base Fiat 124

Non a caso la Fiat 124 è stata prodotta in Spagna con marchio Seat, in Bulgaria dalla Pirin-Fiat, e assemblata in Turchia dalla Tofaş di Bursa, fino al 1977. Sul mar di Marmara veniva realizzata la 124 Murat, un pochino differente dalla "cugina" torinese, ma molto simile. Il più importante esempio di durata e penetrazione nel mercato è, però, quello avvenuto nei paesi al di là della Cortina di Ferro. La Fiat siglò un rilevante accordo con la russa Lada, che sulla base della 124 produsse fino al 2012 la Lada 2102, chiamata anche Zigulì, che ha collezionato un totale di oltre 15 milioni di vetture immesse su strada. Un simbolo globale dell'Est su quattro ruote.

Tuttavia, la diffusione della 124 non ha confini, perché tale macchina è stata assemblata anche in Corea del Sud, in Costa Rica, Indonesia, Irlanda, Marocco, Pakistan, Perù, Portogallo, Singapore, Sudafrica, Thailandia, Uruguay, Venezuela e Zambia. Anche in India è diventata un oggetto quasi sacro, irrompendo nel 1986 grazie alla Premier, che creò un ibrido dal corpo Fiat e dal motore di derivazione Nissan. Una vera cittadina del mondo.

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