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Gérard Welter, una vita intera spesa per Peugeot

Gérard Welter ha speso quasi cinquant'anni al servizio di Peugeot, senza nessun rimpianto. La sua passione è stata ripagata anche nelle corse, partecipando per anni alla 24 Ore di Le Mans con un suo team

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Quando si dice un talento coltivato in casa, che ha dedicato e speso la sua vita intera per una singola causa: quella di Peugeot. Se c'è un uomo che ha incarnato al meglio l'indomabile spirito del Leone, questo è stato senza dubbio Gérard Welter. Non un semplice designer, ma anche un progettista, un direttore sportivo e uomo simbolo del costruttore transalpino. Utilizzando un paragone sportivo, per abnegazione, sacrificio e impegno, Welter è stato un capitano e una bandiera per la fabbrica di Sochaux. Il suo vanto più grande? Probabilmente la Peugeot 205, come lui stesso ebbe modo di affermare, perché fu un progetto di rottura e di così grande successo da riuscire a trainare la stessa azienda fuori da una crisi dai tratti irreversibili.

Il matrimonio con Peugeot

Gérard Welter nasce a Thorigny-sur-Marne, una delle classiche e dolci cittadine baciate dal corso della Senna, non troppo distante da Parigi, il centro della vita. Dopo aver frequentato il liceo Gué a Tresmes, quando è ancora un talento acerbo, viene sondato dalla Peugeot per tramite di Paul Bouvot, che decide di farlo entrare nel suo team, all'epoca composta da soltanto dieci elementi. Welter non si spaventa e nel 1960 sigla il suo primo contratto con Peugeot - forse - inconsapevole che quello sarebbe stato anche l'ultimo. Da quel giorno inizierà un rapporto lavorativo che, di fatto, non si interromperà mai.

Peugeot 304

La sua specialità sono i fanali, che lui disegna ispirandosi agli occhi di belle donne. Non è un caso che per i carismatici gruppi ottici della Peugeot 504, prima, e della 304, poi, si fosse ispirato a un'icona della bellezza mondiale come Sophia Loren. Leggenda o meno, questo è quello che aleggia sull'imposizione stilistica da lui voluta per quelle celebri vetture del Leone. Nel 1975 diventa responsabile dello styling esterno di Peugeot, mentre nel 1998 siede a capo del Centro Stile del marchio. Nel mezzo scorrono una lunga serie di affascinanti auto, che lui cura nei minimi dettagli per farle risultare più magnetiche e seducenti. Solo per citarne alcume, la sua mano si vede sulla 304 (1969), sulla 604 (1975) sulla 305 (1977) sulla 505 (1979) poi, successivamente, sulla 405 (1987) e sulla 406 Coupé (1996). Agli inizi del Duemila suscita scalpore la Peugeot 407, che esce dalle catene di montaggio con uno stile ispirato alla Ferrari 612. Una soluzione che divide, infatti c'è chi la ama e chi la detesta, al pari della sua ultima creazione di serie la RCZ, una coupé 2+2 che ricorda una rivale tedesca coeva. Nel 2007 lascia il timone di Peugeot, dopo quasi cinquant'anni di onorata carriera.

L'impegno sportivo

In modo parallelo alla sua attività prinicipale di deus ex machina di Peugeot, Gérard Welter co-fonda con Michel Meunier, nel 1969, l'azienda chiama WM che progetta e costruisce auto per le gare di durata. Il loro team partecipa da protagonista alla 24 Ore di Le Mans dal 1976 al 1989. Durante l'edizione del 1988, la WM P88 raggiungerà la velocità massima di 407 km/h sul rettilineo di Mulsanne, record mai raggiunto e primato ancora saldamente incollato al primo posto assoluto. Nell'ottobre del 1989, Welter crea un'altra azienda, stavolta con il padre Julien: la Welter Racing. Lo scopo è sempre lo stesso, progettare e costruire macchine sportive che correranno prima nei campionati nazionali poi alla 24 Ore di Le Mans. Le due vetture con cui si qualifica alla Le Mans del 1995, segnano i due tempi più veloci nei test grazie alla loro leggerezza e finezza aerodinamica, ma si ritirano durante la corsa a causa di un guasto meccanico del tutto imprevisto.

WM P88
WM P88

I successi della vita di Welter

In una celebre intervista del passato, Welter ha assegnato alla Peugeot 205 la palma di vettura simbolo della sua longeva e feconda carriera: "Ho messo tanto di me stesso in quella vettura. Quando è stata creata, Peugeot non aveva più una gamma. L'azienda era sull'orlo del baratro e la missione di questa macchina era salvarla. Se ci fossimo persi, avremmo messo la chiave sotto la porta. Fortunatamente per noi, il successo c'è stato. Ha venduto oltre le nostre aspettative. La domanda era tale che siamo arrivati a una produzione di 2.000 unità al giorno. A Sochaux, a quel tempo, si diceva addirittura che venissero assemblate nelle soffitte".

Peugeot 205
Welter e il suo team a lavoro sulla Peugeot 205

Riguardo all'aver speso tutta la vita in Peugeot, Welter non ha mai avuto rimpianti: "Avevo alcune richieste per andare in Giappone, ma tre cose mi hanno trattenuto in Francia: la passione per il mio lavoro in Peugeot, la competizione, perché a parte le mie ore destinate al marchio del Leone, ho progettato auto da corsa per competere a Le Mans, e... l'opinione di mio padre, che mi ha convinto che avessi tutto per essere felice qui. Non mi sono mai pentito di averlo ascoltato".

Muore nel 2018, a Jossigny, all'età di 75 anni.

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