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Peugeot 205, come ti svolto il destino di un'azienda

La Peugeot 205 ha avuto il gravoso compito di salvare la sua azienda, riuscendoci nel migliore dei modi grazie a una produzione durata sedici anni

Peugeot 205, come ti svolto il destino di un'azienda
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Nei corridoi della grande fabbrica di Sochaux si intravedono sempre più spesso dei volti pensierosi, gente che corre avanti e indietro con pile di fogli in mano. Tutti quanti sono indaffarati, i loro volti scuri. Nelle stanze dei bottoni di Peugeot tira una brutta aria, i manager del Leone sono preoccupati per la solidità del Gruppo. Nei tempi recenti sono stati fatti degli investimenti pesanti, che non stanno ripagando le aspettative. La grande berlina 604, costata l'equivalente di un bagno di sangue, sta avendo un fragoroso insuccesso commerciale. Poi, ci sono le acquisizioni onerose del marchio Citroën e della divisione europea di Chrysler, alle quali va sommata l'unione con Volvo per la progettazione dei possenti motori V6, denominati PRV. Nel frattempo l'utilitaria Peugeot 104 non è più in grado di tenere a galla le vendite. Per evitare il crac serve un'idea, che sia qualcosa in più di un semplice salvagente. La situazione è troppo rischiosa, i vertici del marchio francese si guardano negli occhi e come spesso accade quando ci si trova in un vicolo cieco, si cerca di venirne fuori, costi quel che costi. Le menti cominciano a roteare e qualche idea inizia a fioccare. Quasi tutte vengono cestinate, ma quando ormai i colletti delle camicie sono intrise del sudore della paura, spunta fuori il jolly. Ovviamente è rischioso, ma ne può valere la pena. All'ingegnere e progettista Gérard Welter, coadiuvato dal designer Paul Bracq, spetta il compito di sviluppare una nuova utilitaria che abbini le seguenti caratteristiche: versatilità, affidabilità, varietà della gamma, look moderno, grande abitabilità e comportamento su strada eccellente. Molto facile a parole, più complicato nei fatti. Quando tutti si trovano d'accordo, la tensione si dissolve in un istante, si stringono la mani e si indirizzano forze ed energie verso il progetto "M24".

Una situazione difficile

Il piano di sviluppo della nuova Peugeot procede senza sosta, ma per giungere al traguardo finale serve ancora del tempo. Frattanto la condizione finanziaria fa un altro preoccupante balzo verso il basso. Il mercato boccia anche le ambiziose Talbot Tagora e Solara, che vanno a braccetto con la 604. Sulle spalle del Gruppo gli ennesimi fallimenti pesano come un macigno difficile da sopportare, mentre le possenti gambe cominciano a tremare. Peugeot assomiglia a un Leone morente. Bisogna anche placare gli scioperi nelle fabbriche che si stanno espandendo a macchia d'olio. Il quadro generale è traballante. L'entusiasmo viene tenuto alto dalle speranze riposte nella nuova vettura, che adopera la tecnologia informatica del Computer-Aided Design, un'innovazione assoluta, per lo sviluppo delle sue linee interne ed esterne. Dall'altra parte, il team per la progettazione telaio segue delle direttive che impongono un peso contenuto, buon confort e un'ottima tenuta di strada. La nuova Peugeot deve fare centro per vincere la partita. Con l'ultima freccetta che resta da tirare, l'imperativo categorico è quello di colpire il punto più difficile del bersaglio. Per aiutarsi nella mira, vengono studiati dei lamierati della carrozzeria resistenti alla ruggine, quindi sottoposti a zincatura, mentre per altre componenti viene adoperata la plastica. Quando mancano solo le fasi di controllo qualità e di messa a punto, la piccola Peugeot viene sottoposta a dei test massacranti, in condizioni ambientali ed atmosferiche estreme, per verificare la robustezza del telaio e della carrozzeria. Alla fine di tutte le prove la "M24" è pronta a prendere il nome di Peugeot 205. Dopo i tanti sforzi effettuati non rimane che la verifica più importante: il gradimento del pubblico. Tutti i team che hanno lavorato alla macchina sono comunque sicuri, stavolta quella freccetta ha fatto centro. Il Leone può finalmente tornare a ruggire.

Peugeot 205

Il debutto della Peugeot 205

Il 24 febbraio del 1983 (quarant'anni fa) la Peugeot 205 si mostra per la prima volta davanti alla stampa. Per lei arrivano degli applausi scroscianti. La nuova utilitaria possiede le carte in regola per dettare legge. Ha un look fresco e dinamico, una bella boccata d'ossigeno. Le sue linee sono semplici, non banali, con tanta personalità da vendere: gli spigoli sono arrotondati, mica come quelli aguzzi delle auto degli anni settanta o quelli troppo tondeggianti della metà dei novanta. L'anteriore convince perché è aggressivo, con grandi fari trapezoidali in netta contrapposizione con quelli piccoli e quadrati del posteriore. La calandra, poi, è innovativa con i suoi listelli orizzontali verniciati in tinta con la carrozzeria. Una soluzione che verrà trapiantata anche sulle altre Peugeot. Infine, su strada, la 205 è agile e scattante. Viene venduta, in un primo momento, solo in versione cinque porte e diventa il sogno proibito delle donne. Sono loro le apripista del successo della 205, sempre loro sono le prime a riversarsi nei concessionari ad acquistare questa spaziosa e intrigante segmento B. Gli sforzi di Peugeot vengono ripagati, negli autosaloni il centralino è continuamente intasato dalle chiamate informative, mentre i venditori non hanno un minuto libero. File di clienti aspettano il proprio turno per mettere la firma su un contratto d'acquisto della bella 205. Il miracolo, costato sacrifici e sparanze, è divenuto realtà.

Peugeot 205

Un successo lungo sedici anni

La Peugeot 205 è andata ben oltre le aspettative. Ha avuto una carriera longeva contraddistinta da perenni picchi verso l'alto. Il marchio francese è stato abile a sfruttare il suo gioiellino promuovendolo in tantissime salse. Sono decine e decine gli allestimenti, le edizioni speciali, così come le versioni sportive e da competizione. Il 1.6 prima e il 1.9 GTi poi, sono stati l'ardente aspirazione di tanti giovani, incuriositi da quel motore (che nella sua forma più spinta) arrivava fino a 130 CV. Il sogno veniva alimentato dalle competizioni, dove la 205 ha fatto la storia, passando dal Gruppo B alla Dakar, fino al Gruppo A di Rally. Ha avuto la carrozzeria a tre e cinque porte, è stata cabriolet e anche furgonata. Ha ricevuto due restyling, un primo nel 1987 e un secondo nel 1990. La sua produzione è terminata nel dicembre 1998 con ultime consegne nel '99, non senza aver fatto scendere qualche lacrimuccia in più di una persona. In fin dei conti lei ha fatto svoltare un'azienda intera, ridandole spinta e coraggio, poi, si è distinta persino come celebrità francese da esportazione, al pari di Bridgitte Bardot. La Peugeot 205 è stata scelta da ben 5.278.300 persone, che l'hanno voluta come compagna per solcare le strade di tutto il mondo. Incredibilmente la sua erede 206, è riuscita ad avere un successo ancora superiore, ma questo fenomeno merita un altro approfindimento. La 205, infine, ha il vanto di aver condizionato due decadi in modo quasi totale.

È stata una vera eroina, altro che salvagente per destini.

Peugeot 205

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