L’eleganza che corre: a Bologna la passione ha ancora un motore

Formula 1 storiche, restauri “a vista”, Canossa e Pagani. Fino al 26 ottobre Auto e Moto d’Epoca trasforma BolognaFiere in un salotto dove si compra, si sogna e si ricorda

L’eleganza che corre: a Bologna la passione ha ancora un motore
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Ci sono momenti in cui il passato non pesa: vibra.
A Bologna succede ogni anno, quando Auto e Moto d’Epoca accende la Motor Valley e trasforma un quartiere fieristico in un santuario di metallo e memoria. Entri e ti investe un odore d’officina: benzina, cuoio, vecchie vernici. Un odore che emoziona come una canzone conosciuta a memoria.
Quest’anno la mostra ha un respiro da leggenda. Le trenta monoposto che celebrano i 75 anni della Formula 1 sono più di una rassegna: sono la storia stessa della velocità. Silenziose, ma con la stessa potenza di quando fendevano l’asfalto.
La magia continua tra le officine: la famiglia Salvioli, oggi legata alla svizzera Kidston, porta la poesia del restauro artigianale. Una Miura che pare un sogno, una Countach smontata per svelare il suo cuore, un’altra che brilla come se il tempo si fosse fermato. È la dimostrazione che la meccanica, quando è arte, commuove.
Pagani, con la sua eleganza scolpita nel carbonio, ricorda che l’ingegno italiano non è nostalgia, ma futuro. E la laurea honoris causa a Horacio Pagani è un segno: la bellezza costruita con le mani è ancora cultura.
Tra un modellino e un restauro, la folla è parte dello spettacolo. Ci sono famiglie, appassionati, ragazzi con lo smartphone e signori che si chinano sui cofani come su un libro antico. Alcuni vengono per curiosità, altri per tornare bambini, altri ancora per comprare. Sì, perché qui si trova di tutto: dalla piccola sportiva anni Ottanta a un gioiello da collezione da qualche milione. Ognuno, in fondo, cerca la sua auto, la propria storia da riscrivere.
E mentre Toyota presenta il nuovo RAV4, Canossa annuncia i prossimi capitoli della sua eleganza itinerante: Cavallino in Florida e negli Emirati, il Tour delle Dolomiti, Villa La Massa. È il modo più moderno di parlare di heritage: riportare la bellezza su strada.
Adolfo Orsi, da sempre custode della memoria, presenta anche quest’anno il suo Classic Car Auction Yearbook. Ma più che un bilancio di cifre, il libro è una riflessione: le auto d’epoca non sono investimenti, sono emozioni in bilancio. A ogni asta, a ogni restauro, c’è qualcuno che compra un pezzo di storia per non lasciarlo morire.


Quando le luci si spengono, resta nell’aria un profumo di benzina, ferro e velluto. I padiglioni si svuotano piano, ma l’emozione resta lì, sospesa. Perché l’eleganza, quella vera, non invecchia mai. Corre, sorride, si ferma un attimo — e riparte.

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