
“Noi guardiamo sempre con l’occhio della fortwo: abbiamo avuto 25 anni di gloria con questa auto” racconta Lucio Tropea, amministratore delegato di Smart Italia, in un’intervista a Il Giornale. “Per noi la fortwo è sempre stato un ancoraggio, mentre altrove questo tema non c’è”. Nella video intervista l'Ad annuncia l’arrivo della nuova Smart #2 e spiega come il mercato italiano abbia richiesto la presenza del marchio nel segmento A, quello delle citycar.
Il mercato italiano
Il contesto italiano rimane particolare: “Il mercato dell’elettrico qui è al 4%, quindi la quota più piccola tra i grandi mercati europei. Il susseguirsi di interventi sugli incentivi non sempre lineari non ha favorito una crescita costante. Anche quando li abbiamo utilizzati, la loro discontinuità ha reso più complesso il quadro generale”. In questo scenario l’azienda ha scelto di muoversi con una strategia differenziata, puntando con decisione anche all’estero. “In Europa abbiamo lavorato su Germania e Inghilterra. In Germania la #5 l’abbiamo lanciata a fine maggio e nel mese di agosto, che non è come in Italia completamente fermo ma resta comunque più lento, ha fatto 600 ordini. Adesso abbiamo un portafoglio di 2.300 pezzi da consegnare entro la fine dell’anno o massimo all’inizio del prossimo”.
Il richiamo alle origini
Il nuovo capitolo del marchio è legato al lancio della vettura che richiama direttamente le origini: “Abbiamo fatto l’annuncio della #2, che nel portafoglio prodotti è quella che è stata fatta fin dall’inizio con l’idea di fare soprattutto Europa, mentre invece le altre macchine sono o metà e metà o un po’ più in Cina e un po’ meno Europa”.
Il legame con la community
Tropea sottolinea il legame con una community storica e fedele: “Io ho clienti che vengono dalla fortwo e che nel frattempo hanno abbracciato il marchio. Sono una fan base cresciuta nel tempo.
Ogni volta che annunciamo la fortwo nei commenti compare sempre il ‘finalmente torna’. È una community molto affezionata”. “La #2 – conclude Tropea – è quella che è stata fatta per l’Europa. Ed è lì che potrà davvero funzionare”.