Mentre Oriente e Occidente si danno battaglia a suon di guida semi autonoma anche in città, l'Europa sonnacchia nel mezzo e si limita ad alcuni test della guida semi-autonoma di Livello 3 in autostrada. A Guangzhou, invece, abbiamo potuto avere un assaggio del futuro, che in Cina è già presente.
Il test è stato effettuato a bordo di una XPENG P7+, un modello già "superato" perché arriverà presto la versione restyling (quella che vedremo in Italia) con il nuovo hardware e il chip Turing ancora più potente e già dotato della ridondanza necessaria per il livello 3. Lo scenario? Un percorso che ha attraversato città, extra-urbano e autostrada senza mai costringerci ad intervenire manualmente sullo sterzo o sui freni.

Chi è XPENG e perché è la Tesla cinese
XPENG, nome che in originale si pronuncia in maniera simile a "sciaopon", è un'azienda che ha seguito le orme di Tesla come poche altre: è partita con le auto elettriche e solo di recente ha aggiunto in gamma i modelli con range extender, una filosofia che comunque mantiene i vantaggi semplificativi dell'architettura EV perché è vero che ha un motore termico, ma è incredibilmente meno complessa di una ibrida o di una plug-in dato che la trazione resta esclusivo appannaggio del motore elettrico. Il termico, infatti, fa solo da generatore e questo riduce peso e necessità di manutenzione.
Inoltre sta sviluppando una guida autonoma basata solamente sulle videocamere: ne è la prova l'aggiornamento dei modelli della gamma dove abbiamo visto sparire la torretta del lidar. E, non da meno, è attiva sia nella robotica, qui vi abbiamo parlato di Iron, sia nella produzione industriale dato che utilizza la tecnica del "gigacasting", enormi stampi che creano intere parti dell'auto.
Anzi, ha superato la maestra (Tesla): per Xpeng X9 viene utilizzata una pressa per gigacasting da ben 12 tonnellate, e la Xpeng G6 utilizza il gigacasting per ridurre il peso avvantaggiandosi di centinaia di chilogrammi rispetto alle concorrenti.

Puntare al dominio delle strade non basta, e XPENG guarda anche al dominio dei cieli: nel suo showroom ci sono i droni o "auto volanti", mezzi dotati di eliche che permettono il trasporto delle persone. Non si tratta di esercizi di stile futuristici dato che il traguardo è vicino e non bisognerà attendere troppo per vederli in commercio.
Il più impressionante è un drone per il trasporto di due passeggeri dotato di guida autonoma e controlli super semplificati: l'idea è renderlo utilizzabile con una licenza semplificata adatta ad un pubblico di massa, ed è già dotato di sistemi di ridondanza che lo rendono più sicuro degli elicotteri. In più, come ciliegina sulla torta, si parcheggia all'interno di un van elettrico a sei ruote motrici e la promessa è vendere la coppia (van più drone) a soli 250.000€ al cambio, cifra irrisoria se consideriamo cosa ci si porta a casa...

Intelligenza Artificiale, il comun denominatore
C'è un sottile filo che unisce tutti i temi sopra citati e si chiama IA. L'intelligenza artificiale è l'altra frontiera di XPENG, forse la meno tangibile ma quella che permea ogni prodotto e dispositivo.
L'IA serve infatti per la guida autonoma, e vedremo nel capitolo successivo cosa è in grado di fare, ma è anche alla base del piano per rendere le auto volanti utilizzabili da tutti visto che tradurrà le operazioni di un semplice joystick in controlli di volo più complessi, oltre a poter gestire in autonomia i droni. Ed è sempre tramite IA che Iron, il robot con fattezze umane, potrà utilizzare gli stessi utensili che già oggi esistono sia in fabbrica, sia nella vita di tutti i giorni.
Non è da sottovalutare il fatto che, grazie anche ai 22 gradi di libertà delle mani robotiche, Iron sia in grado di adattarsi a qualsiasi compito perché vede in maniera simile agli esseri umani, ha un cervello che ragiona in locale e non necessita della connessione costante in rete e si adatta a quello che vede.
O meglio, si adatterà. Perché dalla teoria alla pratica il salto è enorme, e finora lo abbiamo visto solamente camminare dato che le altre interazioni sono state mostrate in video e non dal vivo davanti a un pubblico.

Come funziona la guida autonoma (anche) in città
Fatte le dovute premesse per dare un po' di contesto su un'azienda ancora poco nota in Occidente, la domanda è d'obbligo: come funziona la guida autonoma di XPENG basata solo sulle videocamere? L'avvio è semplicissimo: si parte inserendo la destinazione nel navigatore e l'auto ci avvisa subito che è disponibile la guida assistita per tutto il percorso.
Nella pratica significa che dovremo soltanto tenere le mani sul volante, toccandolo di tanto in tanto, e mantenere l'attenzione sulla strada. Dalla partenza all'arrivo sarà l'auto a fare tutto. Ci immettiamo nella strada pubblica e XPENG P7+ inizia a prendere il controllo. La prima sfida è già tosta: tagliare tre corsie di una larga strada urbana e cambiare carreggiata con un'inversione a U.
Impressionante vedere come il sistema di guida autonoma faccia tutto senza esitazione, anche in una Guangzhou dove lo sport nazionale per chi guida un qualsiasi mezzo, a due e quattro ruote, è quello di tagliare la strada agli altri e, in generale, infilarsi a destra e a manca per avvantaggiarsi su un traffico caotico e intenso.
Arrivata al momento dell'inversione a U, la P7+ controlla i dintorni e con confidenza accelera per effettuare il passaggio di carreggiata. Durante tutto il percorso urbano ed extra-urbano l'auto ha riconosciuto i limiti, ma ha anche permesso di superarli intervenendo manualmente o con il selettore al volante o con il pedale dell'acceleratore. Anche durante questi "bypass" temporanei, il pilota (semi) automatico è rimasto attivo continuando a gestire lo sterzo e riprendendo subito il controllo del "gas" non appena mollavamo l'acceleratore.

Per rendere meglio l'idea, non bisogna immaginarsi una guida simile a quella di un robot che si blocca al primo ostacolo, al primo veicolo parcheggiato a bordo strada o alla prima invasione di corsia. La guida autonoma di XPENG ci vede lungo esattamente come gli umani e, per questo, guida prevedendo quanto più possibile e reagendo in anticipo a quello che succede.
Se vede un'auto che accosta sulla corsia in cui ci troviamo, inizia subito la manovra evasiva per portarsi sull'altra e superarla. Questa vista a medio/lungo raggio, resa possibile dalle videocamere, si trasforma in una guida fluida che va in crisi solo in pochissimi scenari cittadini.
L'unico caso limite è successo proprio a pochi metri dal traguardo (immagine qui sotto): un camion davanti a noi si è fermato a bordo strada a soli 50 metri dalla svolta, bloccando la visuale della strada perpendicolare in cui avremmo dovuto immetterci. XPENG P7+ si è fermata dietro al camion non capendo che il mezzo aveva deciso di arrestare la marcia, ma va considerato che anche un umano avrebbe avuto difficoltà a capire le intenzioni perché il mezzo pesante ostruiva quasi completamente la visibilità.

Ottime le prestazioni in autostrada dove XPENG P7+ cambiava corsia in autonomia per superare i mezzi più lenti. In tutte le circostanze, comunque, il conducente può accelerare per far capire all'auto di alzare il ritmo oppure può mettere la freccia per forzare il cambio di corsia.
Tirando le somme, per quanto sia possibile vedere in un primo tragitto da un'ora, il sistema di XPENG sembra già pronto per poter sollevare il conducente dal 90/95% di un percorso misto come quello affrontato. Non si può fare un pisolino, ma il test è l'esempio perfetto di come già oggi, in Cina dove ciò è possibile, un percorso assimilabile a quello dall'hinterland alla città si trasforma in un'esperienza molto meno stressante, sia a livello fisico (gamba destra, collo del piede, tensione delle spalle), sia a livello mentale.
Non è un robotaxi, ma è comunque qualcosa che sembra già anni luce avanti rispetto al cruise control adattivo con centramento dell'auto in corsia che rappresenta il massimo che possiamo ottenere oggi in Europa (Livello 2) a livello normativo.
Qualora la situazione si sblocchi,
comunque, XPENG ha confermato che le auto in arrivo in Italia saranno esattamente le stesse a livello di hardware, e questo permetterà di attivare con un update le funzionalità utilizzabili oggi in Cina.