Autostrade-Abertis, stretta finale in vista

Ma Di Pietro frena: «Aspetto la richiesta di autorizzazione»

da Milano

«Una festa, anzi una doppia festa»; così il presidente di Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro, ha voluto presentare l’inaugurazione del primo segmento, da Sasso Marconi a La Quercia, della variante di valico dell'autostrada del Sole tra Bologna e Firenze. Ma il clima di euforia post-mondiale è durato appena il tempo di tagliare il nastro, e subito sono venuti al pettine tutti i nodi irrisolti della vicenda Autostrade, a cominciare dalla fusione con la spagnola Abertis.
«Devo ancora ricevere la richiesta di autorizzazione - ha detto il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro -; a oggi non l’ho ancora vista: se è arrivata, la troverò nel mio ufficio. E debbo valutare solo l’interesse pubblico, mettendo al primo posto il consumatore, cioè chi va sulle autostrade, il contribuente, cioè colui che paga il pedaggio, il lavoratore e l’azienda: perché è un bene del Paese».
La richiesta, però, «l’abbiamo mandata da tempo», sottolinea l’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci: «I giri che fanno le carte negli uffici competenti non li conosciamo». Una battuta polemica, che l’ad stempera subito: «Sulla fusione con Abertis siamo fiduciosi». «Riteniamo che ci siano tutte le condizioni per portarla a termine - continua - e daremo tutte le garanzie perché la fusione non abbia alcun impatto sulla esecuzione dei lavori e sul rispetto dei nostri impegni». A questo proposito, Castellucci coglie l’occasione per annunciare il completamento dei lavori nel 2010 della variante di valico da Bologna a Barberino. «Sul versante toscano - ha continuato - i tempi sono determinati dalle autorizzazioni e sarà difficile terminare entro il 2010». È toccato invece a Gros-Pietro affrontare il tema dei costi. Ricordando che, rispetto alla previsione iniziale, le spese sono lievitate del 45%, passando da 3,1 a 4,5 miliardi, il presidente ha assicurato che «Autostrade non chiederà nessun contributo pubblico. Le risorse le abbiamo. Il problema è che i lavori vadano avanti». Gros-Pietro ha ricordato che si tratta di «un progetto che è stato approvato dall’Anas nel 1992. Nel 1996 - ha aggiunto - l’allora ministro ai Lavori pubblici, Antonio Di Pietro, decise di avviare i lavori». Ma soltanto nel 2001 si è riusciti ad avere, ha precisato, lo sblocco definitivo.

Quanto ai ritardi, di cui è stata accusata Autostrade, il presidente li ha riconosciuti, ma «il grosso del tempo - ha fatto notare - è servito per le carte bollate e non bollate. Adesso, però, ci sono migliaia di persone che lavorano, e qualche imprevisto può anche capitare». Stabile il titolo: più 0,72.

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