Autostrade, assoluzione «condizionale»

Attesa in giornata la decisione positiva dell’Antitrust Ue ma con alcuni paletti

a Milano

Sul fronte autostrade, oggi potrebbe arrivare - salvo colpi di scena - l’assoluzione per l’Italia da parte dell’Antitrust europeo, a patto però che il governo applichi tutte le modifiche volte a rimuovere gli ostacoli alle norme Ue sulla concorrenza. Ma sull’esecutivo pende ancora la spada di Damocle della seconda procedura riguardante la mancata fusione di Autostrade con Abertis. Ossia quella avviata dal commissario al Mercato interno Charlie McCreevy contro il cosiddetto «articolo 12», ossia sostanzialmente sulla questione della revisione dei pedaggi autostradali. Nessun assegno in bianco da Bruxelles, dunque: secondo una fonte vicina al dossier, la commissione guidata da Neelie Kroes, in accordo con il presidente dell’esecutivo comunitario, Manuel Barroso, si limiterà a dare la possibilità di archiviare la procedura, in quanto le nuove norme sulle concessioni autostradali, volute dal ministro delle Infrastrutture Di Pietro, «chiariscono i profili di interesse pubblico sulla questione», e solo dopo la verifica della loro attuazione. Il riferimento è al «progetto di direttiva» inviato a Bruxelles dalle autorità italiane il 10 luglio scorso, contenente appunto i nuovi meccanismi di assegnazione delle concessioni autostradali.

Tuttavia, resta ancora sotto la lente dell’Antitrust Ue l’ipotesi di possibili aiuti di Stato illegali in favore dell’Anas, anche se al momento non è stata avviata nessuna indagine formale. Un caso che comunque, hanno precisato altre fonti, «non è legato al dossier specifico dell’operazione Autostrade-Abertis ma al settore autostradale in generale».

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