Avanza la cardiostimolazione

Le più gravi aritmie possono essere affrontate e risolte con pace-maker, defibrillatori e cateteri, scelti dal cardiologo

Le ricerche sulle cardiopatie e sulle terapie più efficaci per sconfiggerle stanno cambiando anche la terminologia. Le cosiddette «evidenze scientifiche» fanno pensare che parlare di defibrillatore o di pace-maker come rimedi a sé stanti è assai riduttivo. Siamo ormai - per merito di una continua evoluzione tecnologica - dentro un «sistema», che è quello della cardiostimolazione. È un sistema ad alto valore aggiunto che ci permette di affrontare con risultati ottimali tutte le patologie cardiache.
Uno dei componenti del «sistema» è il pace-maker, che sostiene un cuore stanco (bradicardico) per molti anni. Nel 2005 sono stati applicati in Italia cinquantottomila pace-maker: pochi rispetto a ciò che avviene in altri Paesi. Il pace-maker più moderno pesa 25 grammi. I primi ne pesavano 200.
Contro le tachicardie, invece, svolgono un ruolo fondamentale i defibrillatori. Quando il cuore corre troppo o è aritmico il defibrillatore lo riporta alla normalità. Anche in quest’area sono stati fatti notevoli progressi. Oggi sul mercato ci sono defibrillatori bicamerali e tricamerali: nel mondo sono 150mila, in Italia la punta più alta (10.700) risale al 2005. Pochissimi rispetto al numero di pazienti che ne abrebbero bisogno. Un capitolo fondamentale del sistema di cardiostimolazione riguarda lo scompenso cardiaco, che secondo alcuni maestri delle Università italiane (Condorelli, Maseri, Fedele) sta per diventare «l’epidemia di questo secolo». Il cuore scompensato deve essere stimolato sia a livello del ventricolo destro sia a livello del ventricolo sinistro, contemporaneamente. Per finire, dobbiamo ricordare l’ablazione transcatetere, che ha ormai sostituito la terapia farmacologica nel trattamento di molte aritmie, contribuendo a migliorare notevolmente la vita dei pazienti. Tramite corrente elettrica a radiofrequenza si ottiene la necrosi di quelle porzioni di tessuto cardiaco che sono responsabili delle aritmie. Il sistema di cardiostimolazione permette quindi la migliore gestione delle patologie cardiache.

Tracciando le linee-guida di questa area clinica, il professor Massimo Santini, past-president dell’Associazione italiana di aritmologia, ha ricordato che ogni opzione terapeutica va scelta in base al paziente. «Il medico curante e il cardiologo devono decidere quale trattamento riservargli. Non esistono regole matematiche. Le cure adatte vanno mirate».

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