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Ma avete visto chi è Giovinco?

Alla Juve - così come il «ricreduto» Ranieri - non firma per il secondo posto nessuno, da Amauri a Giovinco. Ieri a Lecce lo hanno detto forte e chiaro entrambi, a nome di tutta la squadra. Però diciamolo, in Via del Mare abbiamo giocato un primo tempo da schifo, e solo nella ripresa si è intravisto qualcosa di buono. Però non vorrei mai si riprendesse con le vecchie abitudini, tipo quella di vincere una partita grazie alla forza dell'orgoglio. Ok, il «non mollare mai» fa parte del dna juventino, ma non dovrebbe essere sempre quello l'ultimo salvagente al quale aggrapparsi.
A discolpa dei ragazzi va comunque detto che ieri i salentini hanno opposto, per gran parte della gara, un fiero catenaccio e riuscire ad entrare in area non era così facile. Infatti c'è voluta una perla di Giovinco per scardinare quel muro. A proposito: visto cosa combina la «formica atomica» se soltanto gli viene concesso di giocare qualcosina in più dei minuti di recupero? E diamogliela qualche chance in più a sto' ragazzo, mister.
Eccezionale Amauri: non ha visto la porta praticamente per tutta la partita ma l'ha bucata quando serviva. Una performance, la sua, in perfetto Trezeguet-style. Occhio in difesa: se non si tiene sempre alto il livello di guardia, si rischia grosso.

E d'ora in poi, se vogliamo andare a riprendere l'Inter, i rischi vanno limitati al massimo.

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