Milano - Il quotidiano della Cei attacca Alemanno e La Russa. Nell'occhio del ciclone le opinioni espresse sul Ventennio. Sono state "avventate" le dichiarazioni sul fascismo dei due esponenti di Alleanza Nazionale, secondo l'Avvenire, che oggi propone un editoriale di Sergio Soave intitolato "L’errore che non va mai fatto perchè lambisce le coscienze".
"La frase di Alemanno è una rivendicazione di identità" "Il sindaco di Roma - scrive il quotidiano dei vescovi - è stato assai
criticato e non senza buone ragioni per aver affermato e per giunta
nella sede meno opportuna, davanti al ricordo tangibile e terribile
delle vittime della persecuzione degli ebrei, che il fascismo non è
stato il male assoluto". "L’aver pronunciato quella frase -
ammonisce il giornale cattolico - è stato un indiscutibile errore".
Dunque, per Avvenire, "quale che fosse la sua intenzione, la frase
di Alemanno aveva il senso di una rivendicazione di eredità e di
identità, seppure cauta e circospetta, non quella di un giudizio
storico equanime".
Famiglia Cristiana parte all'attacco della Gelmini Il settimnale diretto da Don Sciortino torna in trincea contro il governo. Questa volta nel mirino c'è la riforma scolastica firmata Mariastella Gelmini, con i cambiamenti apportati, dal maestro unico al voto in condotta.
"Il ministro fai-da-te" "Troppe uova - prosegue l’articolo, con riferimento alle novità
introdotte dal ministro - in un solo paniere. E un metodo a
sorpresa, attuato a colpi di decreto legge, senza dibattiti o confronti
con il mondo della scuola, con gli esperti, con i sindacati. Forse -
continual’articolo - il ministro fai-da-te si è consultata solo con le
competenze di casa sua, la madre e la sorella maestre. Ma tutto
questo cambiamento improvviso sembra più di facciata che di
sostanza". E secondo Famiglia Cristiana evoca "con un pò di
malizia, quel leggendario "Facite ammuina" che l’inventiva
napoletana attribuiva alla marina borbonica, per dare
un’impressione di efficienza".
"Deve ascoltare le critiche" Osservando che "non sarà il 5 in
condotta a raddrizzare i ribelli, non sarà il maestro unico o il taglio
delle cattedre a sanare il bilancio, nè il voto numerico, o la riduzione
delle ore in classe a garantire più qualità all’insegnamento", il
settimanale cattolico invita il ministro ad ascoltare.
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