Avvocatessa trafitta da balestra Lo zio suicida con la stessa arma

RiminiTrafitta al collo con una freccia scoccata da una balestra, dopo una vivace discussione sul pianerottolo di casa.
Un’avvocatessa riminese di 40 anni, Monica Anelli, è stata uccisa nella sua abitazione di Rimini, l’assassino l’ha affrontata al momento del ritorno a casa, lei aveva con sé la borsa e la ventiquattrore. Si occupava di diritto civile, c'erano problemi in famiglia per l'eredità della nonna, patrocinava i suoi genitori in una causa in corso con altri parenti, secondo la squadra mobile il movente sarebbe da ricercare proprio nell’ambiente familiare. E infatti in tarda serata lo zio della vittima, Stefano Anelli, 62 anni, è stato trovato morto dalla Polizia. Il cadavere era sulle colline riminesi, nell’auto con la quale l’uomo si era allontanato dalla città. Anelli si è tolto la vita conficcandosi nel torace una freccia scoccata dalla stessa balestra con cui aveva ucciso la nipote.
L'arma faceva parte della sua collezione, l’uomo possedeva anche un fucile antico, è il padre del fratello della vittima e secondo varie testimonianze però con l’avvocatessa andava d'accordo.
L’assassino di Monica ha tentato di provocare un'esplosione nel palazzo per cancellare le tracce dell’omicidio e simulare un incidente.
Al rientro in casa, verso le 13 di ieri, il marito ha trovato la casa invasa dal gas: i tubi erano stati staccati per far saltare in aria il palazzo, per l’innesco era stata lasciata accesa una candela nell'appartamento; i vigili del fuoco hanno bloccato in tempo la fuoriuscita del gas.
Dopo averla colpita con il dardo, l’assassino è scappato per le scale ma poi deve averci ripensato e così è rientrato per attuare il piano dell’esplosione. In aprile Monica, seconda di tre figlie, era andata a vivere in quella palazzina di tre appartamenti di proprietà della famiglia: in uno abitava lei con il compagno Paolo Baldaserra, di professione carrozziere, in un altro lo zio Stefano con la compagna moldava di 55 anni, mentre il terzo era in attesa di essere affittato. Era partita qualche giorno fa con Paolo e i propri genitori per una vacanza in Val d'Aosta, i due erano rientrati a casa, al contrario dei genitori, avvisati della tragedia dai parenti, ieri pomeriggio.


«Monica era molto riservata – racconta la collega di studio Sandra Villa -, aveva uno spessore morale altissimo, onesta con i clienti e pure con noi: una persona meravigliosa. Era felice con il compagno, avevano in programma di avere figli».
La stessa collega, in una cena a casa sua, aveva notato molti oggetti, lungo le scale. «Erano di proprietà dello zio, non le davano fastidio».

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