Un avvocato e una vedova. Con John Grisham anche la provincia è thriller

Nel nuovo romanzo, ambientato in Virginia, il mistero ruota intorno a una eredità inaspettata...

Un avvocato e una vedova. Con John Grisham anche la provincia è thriller

Esce oggi, in contemporanea con gli Usa, La vedova, il nuovo romanzo di John Grisham, in Italia come sempre edito da Mondadori (pagg. 432, euro 23). Protagonista è Simon Latch, avvocato in un paesino della Virginia, immerso in pratiche frustranti finché si imbatte in Eleanor Barnett, un'anziana vedova che ha ereditato una fortuna imprevista e vuole fare testamento. E la vita noiosa di Simon si trasforma un legal thriller mozzafiato. Per gentile concessione dell'editore anticipiamo qui un brano dal primo capitolo, in cui Latch incontra la signora Barnett.

"E quando è morto e lei ha ereditato tutto?"

"Ecco, c'era questo ente benefico che mi piaceva, o almeno credevo. Qualche anno fa in tivù ho visto qualcuno che parlava delle scimmie ragno dell'Uganda, che morivano di fame per colpa di non so quali sostanze chimiche sparse dal governo. Le poverine erano scosse dagli spasmi e morivano a centinaia. Una cosa da spezzarti il cuore, al che ho mandato 1000 dollari al Fondo per le scimmie ragno, che stava a Boston. Mi hanno ringraziata, mi hanno spedito un calendario e tutto il resto, mi hanno nominata membro di uno dei loro consigli di amministrazione e mi hanno chiesto altri soldi. Io ho inviato un altro assegno, e poi un altro, e quelli continuavano a chiederne, volevano persino mandare un loro dirigente a conoscermi, per pranzare insieme e via dicendo. A un certo punto hanno venduto il mio nome e indirizzo a qualcun altro, e dopo un po' la cassetta della posta mi si è riempita di lettere di gente che mi chiedeva soldi per salvare la balena, il bisonte, il ghepardo e il ghiottone del Canada. Io a quelli non ho dato niente. Poi l'Fbi ha smascherato il Fondo per le scimmie ragno, era una truffa. Mi hanno scucito 11.000 dollari. Quindi ecco, Simon, io con gli enti benefici ho chiuso".

Simon cercava di ascoltare mentre la sua testa era affollata di pensieri riguardo a quel viscido di Wally Thackerman, che si era fatto inserire nel testamento per controllare l'eredità. Era una mossa altamente immorale e poteva costargli la radiazione dall'albo, ma chi ha bisogno di lavorare dopo che è stato sommerso di quattrini?

Intanto Netty continuava a sproloquiare. "È da quando ho firmato il testamento che sono in pensiero. Non mi pare giusto che un avvocato possa mettere le mani su tutto, o sbaglio, Simon?"

"Ho bisogno di leggere il testamento, Netty".

Da una tasca lei aveva sfilato un fazzoletto di carta e ci si stava tamponando le guance. "Mi dispiace. Non ci capisco più niente. In fin dei conti non mi sembrava giusto neanche prima lasciare tutto all'avvocato Thackerman, a un uomo che neanche conosco. Non è stata una mossa furbissima, vero?"

Certo che no. Una vera idiozia. Ma davanti alla cliente in lacrime, vulnerabile e con in tasca una fortuna, Simon fu molto rassicurante. "La risolveremo, Netty. Si fidi di me. Non sarà complicato. Talvolta un'adeguata pianificazione patrimoniale richiede che una parte significativa dei beni venga conferita in un fondo, e l'avvocato che se n'è occupato è spesso nominato amministratore fiduciario del fondo stesso".

"Non parlo la lingua-fuffa degli avvocati".

"Sì, mi scusi, però a volte la legge è complessa. Lei mi faccia dare un'occhiata al testamento e partiamo da lì".

"Okay".

A Simon girava la testa a furia di pensare freneticamente. Chiuse il bloc-notes e mise il cappuccio alla penna. "Senta" disse "domani ho un appuntamento a Fairheaven, vicino a casa sua. Vediamoci allo Starbucks che ha appena aperto in Millmont Street. Ha presente?"

"Mi pare, ma venire qui non è un fastidio, davvero".

"No, insisto. Stessa ora, due del pomeriggio, domani. Così verifico il suo testamento".

"D'accordo".

"E, Netty, un dettaglio importante che deve restare tra noi. La nostra Matilda non è la persona più riservata che ci sia. Abbiamo avuto qualche problema di segreto professionale, e questo è proprio il tipo di pettegolezzo che potrebbe ripetere alla persona sbagliata".

"Oddio".

"Ecco, appunto. Tra un po' mi toccherà licenziarla. Un avvocato non può permettersi una segretaria chiacchierona. Nel frattempo, però, non una sola parola con lei. Se ha bisogno di me, mi chiami sul cellulare". Le passò un biglietto da visita.

"Oddio". Netty si mostrò sorpresa, ma l'intrigo le piaceva.

"Andrà tutto bene, si fidi. Posso redigere io stesso il testamento senza che lei lo veda mai. È meglio così".

"Se lo dice lei".

"Stia tranquilla. Domani alle due da Starbucks".

La seguì in corridoio fino alla reception, chiacchierando del tempo. Passando davanti a Matilda, Netty la guardò storto ma senza dire nulla. Simon aprì la porta e la accompagnò fuori. Mentre lei raggiungeva la sua auto, la vecchia Lincoln, lui lanciò un'occhiata all'insegna sull'altro lato di Main Street.

STUDIO LEGALE WALTER J. THACKERMAN. Che farabutto.

"Simpatica, la nonnina" disse Matilda quando Simon rientrò. "Hai il modulo? Scrivo subito il testamento".

Simon si fermò a guardare fuori dalla finestra come se ci fossero guai all'orizzonte. "Potrebbe essere una grana. Ho paura che sia matta, ma proprio fuori di testa. Mi sa che prende farmaci pesanti, meglio andarci piano. E non sa che cosa fare di casa sua, vorrebbe pensarci su per qualche giorno. Si preannuncia una vera rottura di scatole".

"A me ha fatto un'ottima impressione".

"Vedremo. Ho altri appuntamenti, oggi pomeriggio?"

"Sì, i Pendergrast. Ci sono problemi con la dichiarazione di fallimento".

"Ottimo".

"La vedova". Traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe. Copyright © 2025 by Belfry Holdings, Inc. © 2025 Mondadori Libri

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