Le aziende del mattone puntano sulla ripresa giocando due carte: ambiente ed energia

Bene rifugio per eccellenza, solido e sicuro, il mattone ha tutte le caratteristiche per essere il protagonista dell’auspicata ripresa del settore edilizio. Ci credono le aziende che producono laterizi, poco meno di 200 in Italia, per oltre l’80 per cento rappresentate dall’Andil, un'associazione dinamica, capace di trasmettere ai soci l'importanza dell’azione comune.
«Energia e ambiente: è su questi due temi chiave che il laterizio deve puntare per una futura crescita», dice Gianfranco Di Cesare, fornaciaio Doc, direttore della divisione tecnologica dell’Andil. «Dalle nostre aziende esce un prodotto antico come l'uomo, fatto di terra, acqua e fuoco, ma estremamente flessibile, facile da abbinare alle più moderne tecnologie costruttive, caratteristiche però non abbastanza conosciute dalla grande massa dei progettisti che operano nel nostro Paese, una lacuna che va assolutamente colmata attraverso la comunicazione e la formazione del personale delle imprese», sottolinea Di Cesare. Ecologico dalla nascita fino alla demolizione dell’edificio, il mattone dura nel tempo, necessita di poca manutenzione ed è facile da reperire senza onerosi costi di trasporto. «A ciò aggiungerei il risparmio che i laterizi consentono nella climatizzazione degli ambienti - precisa Di Cesare -.

Soffriamo, sotto questo profilo, dell’incompletezza delle norme relative alla certificazione ambientale, che classificano un edificio soltanto per quanto riguarda il riscaldamento, un vuoto legislativo gravissimo, perché è assodato che alle nostre latitudini è ormai il rinfrescamento a richiedere più energia, e in questo campo il mattone, in termini di efficienza, non ha rivali».

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