Baladin, la birra artigianale punta ad arrivare in Borsa

Il birrificio piemontese lancia la campagna di crowdfunding: obiettivo raccogliere 5 milioni di euro per sostenere un percorso di crescita che porta dritto alla quotazione in Borsa

Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin
Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin
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Il primo step è la raccolta di nuovi capitali attraverso la campagna di equity crowdfunding denominata “Beer Revolution”, la cui fase di pre-lancio prenderà il via domani, giovedì 15 febbraio, sulla piattaforma Mamacrowd. Ma il percorso avviato dal Birrificio Agricolo Baladin con l’apertura del capitale punta dritto a un obiettivo ancora più grande, quello dello sbarco in Borsa entro il 2028.

Il birrificio piemontese nato nel 1996, quando l’imprenditore Teo Musso decise di trasformare il pub aperto 10 anni prima, “Le Baladin”, in un brewpub per la produzione e vendita diretta di birra, ambisce infatti a proseguire il proprio percorso di crescita in un mercato, quello delle birre artigianali, che a livello globale presenta “importanti opportunità rispetto al mercato mondiale della birra”. Se per quest’ultimo, il cui valore stimato per il 2022 è arrivato a quota 660 miliardi di dollari, il tasso di crescita annuale composto è previsto intorno al 2% da qui al 2028, per le birre artigianali si stima una crescita annuale media intorno al 15% a livello mondiale e al 6% a livello europeo.

Obiettivo triplicare i ricavi

I 5 milioni di euro che Baladin conta di raccogliere attraverso la campagna di crowdfounding serviranno quindi per sostenere investimenti nello sviluppo del fatturato e del valore del brand, con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza e di raggiungere una produzione nello stabilimento di Piozzo (in provincia di Cuneo) di 50.000 ettolitri all’anno di birra artigianale. A questi si sommeranno altri 50.000 ettolitri che saranno prodotti a Bernareggio (Monza e Brianza), in Lombardia, dove Baladin ha acquistato nel 2022 quella che diventerà la sede di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia, con produzione gestita dal team Baladin che assicurerà alti standard qualitativi.

Complessivamente si punterà quindi a quadruplicare la produzione attuale, arrivata a 25.850 ettolitri (dato 2022, Ndr). Allo stesso tempo l’obiettivo è di arrivare a triplicare i ricavi rispetto ai 16,05 milioni di euro segnati nel 2022, fino a raggiungere i 50 milioni di euro nel 2028.

“Un primo approccio ai mercati finanziari”

“Abbiamo scelto di aprire il capitale dell’azienda per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso che abbiamo immaginato”, ha spiegato Teo Musso, fondatore e CEO del Birrificio Agricolo Baladin. “Il coinvolgimento di coloro che amiamo definire i baladiniani, che insieme a noi condividono valori identitari e filosofia del birrificio, rappresenta, infatti, uno dei pilastri dell’azienda. Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani”.

“Questa campagna di crowdfunding”, gli ha fatto eco Isaac Musso, Crowdfunding Manager & Investor Relation di Baladin, “è una grande opportunità per Baladin in quanto ci consentirà di compiere un significativo salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente alcuni valori fondanti della nostra realtà. L’apertura del capitale rappresenta, inoltre, un primo importante approccio ai mercati finanziari”, conclude Isaac Musso, Crowdfunding Manager & Investor Relation del Birrificio Agricolo Baladin.

Lo stabilimento del Birrificio Agricolo Baladin a Piozzo (Cuneo)
Lo stabilimento del Birrificio Agricolo Baladin a Piozzo (Cuneo)

L’autonomia produttiva contro il rischio di crisi idrica

Quanto alle strategie commerciali, la crescita passerà attraverso alcune direttrici prioritarie, tra cui lo sviluppo di Marketing e Comunicazione, interventi sui canali di vendita omnichannel in Italia e il potenziamento sui mercati internazionali. Oggi Baladin, che in questi 28 anni di attività è diventato un punto di riferimento per l’intero settore delle birre artigianali, è presente in 47 Paesi, con una rete B2B di circa 3.000 rivenditori e un e-commerce che ha servito circa 24.000 clienti.

Sul fronte produzione, invece, l’obiettivo – con il Baladin Green Project – è quello di rendere autonomo il birrificio nel reperimento dell’acqua attraverso la costruzione di un pozzo, adiacente lo stabilimento di Piozzo, che consenta di utilizzare la risorsa idrica per la produzione di birra e la pulizia degli impianti.

Questo progetto consentirà di creare un “ciclo dell’acqua circolare” che garantirà sicurezza nella continuità di produzione anche in caso di crisi idrica e di ridurre l’impatto del consumo idrico sul territorio. L’acqua sarà prelevata a 300 metri di profondità, da una riserva sotterranea inutilizzata, mentre le acque di scarto saranno depurate biologicamente e riutilizzate per irrigare i campi attorno al birrificio.

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