 
Dal ritorno in Borsa, nel 2016, non era mai successo che un piano industriale generasse un tale rally. Ma il Shaping a new energy 2025-2031 presentato ieri a Londra ha spinto Italgas ai massimi storici con un rialzo di oltre il 4% a 9,24 euro. «Italgas in Borsa sembra un'azienda tech più che una tradizionale utility», ha commentato Fabio Caldato di AcomeA Sgr. Un'evoluzione non lontana dal vero per il gruppo che ha fatto della trasformazione tecnologica (digitale e AI) i pilastri del nuovo sviluppo. A fare da cornice: utili che crescono a doppia cifra, le sinergie con 2i Rete Gas che hanno spinto al 55% la quota di mercato e un piano di investimenti da 16,5 miliardi, «il più rilevante nei 188 anni di storia del gruppo», ha chiosato l'amministratore delegato Paolo Gallo.
Nel dettaglio, 13,2 miliardi sono destinati allo sviluppo e all'aggiornamento delle reti in Italia, e 1 miliardo alla Grecia: «Tutti gli asset saranno digitalizzati, istalleremo il nuovo contatore (smart meter) e svilupperemo nuovi algoritmi guidati dall'Ai per la gestione del business», ha spiegato Pier Lorenzo dell'Orco, ad Italgas Reti.
Alle gare di ambito territoriale (Atem) sono destinati invece 1,5 miliardi e 800 milioni ad acqua ed efficienza energetica. Ma su quali fonti punta Italgas? Gallo ricorda che «il gas continuerà a esserci, oggi fossile, domani rinnovabile, oggi è fossile al 100%, nel 2040 lo sarà al 66% mentre il 19% sarà biometano e il 15% idrogeno». In questa «visione energetica» si muove il gruppo che ha come «focus - ha detto l'ad - l'abbattimento dei costi dell'energia con una rete abilitata e performante». Sul fronte finanziario il gruppo ha chiuso i nove mesi con un utile netto a 514,9 milioni (+45,2%) e ricavi a 1,85 miliardi (+42,8%). Volano i margini. Estesa al 2028 la politica dei dividendi, che prevede una crescita media annua del 5%.
Oltre a Italgas, ieri anche Edison ha alzato il velo sui 9 mesi, mettendo nero su bianco l'intenzione della capogruppo Edf di avviare un «processo di revisione strategica»: la cessione di una quota o il ritorno in Borsa? Il percorso, in ogni caso, lascerà ai francesi il controllo. E mentre gli advisor Intesa Sanpaolo e Lazard lavorano al dossier, il mercato guarda ai risultati che hanno visto i ricavi crescere a 13,32 miliardi grazie ai maggiori volumi di energia prodotti e venduti (elettricità +31%, gas +9,3%) e allo scenario di mercato: i prezzi medi saliti del 14% (elettricità) e del 21% (gas). Il mol, in linea con le aspettative, si è attestato a 1,081 miliardi, così come il risultato operativo che è sceso a 427 milioni. In flessione anche l'utile a 251 milioni da 403 milioni.
Bene l'indebitamento finanziario che ha registrato un saldo a credito di 618 milioni (dal debito di 313 milioni di fine 2024)
grazie ai flussi di cassa operativi e alle dismissioni: da Edison Stoccaggio ad altri asset non strategici. Nel periodo, infine, crescono gli investimenti nelle fonti rinnovabili (+31%): in corso circa 400 MW di cantieri.