Mfe spinge per le nozze tra Rai Way e Ei Towers

Confalonieri: "Dopo il Dpcm, serve accelerare"

Mfe spinge per le nozze tra Rai Way e Ei Towers
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Dopo il via libera al Dpcm che autorizza la cessione da parte della Rai di una quota di Rai Way, Fedele Confalonieri (in foto), presidente di Mfe (ex Mediaset), va in pressing sul dossier delle torri auspicando tempi brevi per le possibili nozze tra Ei Towers (di cui il 40% è di Mfe e il 60% del fondo F2i) e appunto Raiway. Un matrimonio di cui si parla da tempo che ora potrebbe concretizzarsi, dando vita a un campione nazionale delle torri di trasmissione da 2 miliardi di euro.

«Speriamo, sarebbe logico e utile per tutte e due le società, per la creazione di ricchezza e anche utile perché non occorre che siano separate», ha detto Confalonieri, a margine di un evento a Milano, a chi gli chiedeva se alla luce del Dpcm, che autorizza la cessione da parte della Rai di una quota di Rai Way, sia possibile accelerare le nozze tra le due “promesse” spose. Un punto cruciale quello che riguarda i tempi che al momento non sembrano definiti: «Non lo so, su queste cose è impossibile (fare previsioni) siamo sudditi – spiega Confalonieri - ricordando come a suo tempo l’Opas fosse «stata interrotta quando c’era ancora Renzi presidente del Consiglio, pensate un po’...».

Nel dettaglio, il nuovo provvedimento della presidenza del Consiglio - che modifica quello del febbraio 2022 - consente alla Rai di ridurre la propria quota nella società delle antenne fino al 30% (dall’attuale 64,97%), ma la vendita deve privilegiare «ove compatibili» «le operazioni funzionali ad assicurate l’aggregazione tra soggetti del medesimo settore». La nascita di un campione nazionale delle torri è stata più volte auspicata anche dall’ad di Mfe, Pier Silvio Berlusconi, nonché dall’ad di Raiway Roberto Cecatto. E, in verità, sulle nozze stanno già lavorando alcuni advisor.

Nei prossimi mesi, dunque, andranno definiti gli aspetti finanziari e le possibili sinergie. Una combinazione da 2 miliardi da cui, secondo le stime, deriverebbe un beneficio sulla gestione dei costi fino a 400 milioni di euro.

Nonché una razionalizzazione necessaria su un mercato sempre più competitivo. Ma perché il piano si concretizzi serve un cda Rai nel pieno dei poteri, mentre quello attuale è in scadenza. Il rinnovo arriverà dopo le elezioni europee.

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