La rete autostradale italiana compie cento anni. Un traguardo importante per un settore che, tra mobilità sostenibile e transizione ecologica, sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti.
«Un orgoglio della nostra ingegneria negli anni del boom economico che oggi ci offre la possibilità di vincere una nuova grande sfida», ha detto Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, durante la presentazione del libro La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Nel volume si suggerisce di avviare la manutenzione della nostra rete autostradale che ha anche bisogno di essere potenziata per vincere la sfida della sostenibilità. Abbiamo 6mila chilometri di autostrade a pedaggio, oltre 1.200 chilometri di ponti e viadotti, 500 chilometri di gallerie, con una vita media tra i 50 e i 70 anni.
«Il valore del sistema autostradale è di 2.000 miliardi e per poter rigenerare questo sistema servirebbe un 2-3% del valore di queste infrastrutture. Un buon padre di famiglia non avrebbe alcun dubbio nell'investire il 3% per rigenerare un sistema che muove il 90% dell'economia del Paese», ha aggiunto l’ad di Aspi. Dunque con risorse comprese tra 40 e 60 miliardi di euro si potrebbe tutelare un asset strategico. Tomasi ha, infatti, sottolineato che «se noi penalizziamo la ricchezza del Paese, non c'è alcuna possibilità di poter immaginare questa trasformazione».
Nel 2019 il trasporto ha contribuito per il 27% delle emissioni totali e di queste, oltre l’80% è attribuibile al solo trasporto stradale. Un dato che, considerato l’obiettivo dell’Ue di ridurre le emissioni di CO2 del 43%, conferma la necessità di rendere sostenibile il trasporto su gomma. Tomasi ha, quindi, proposto di istituire un Osservatorio per valutare gli effetti della transizione ecologica e ha ammonito: «La sostenibilità ambientale non può prescindere dalla sostenibilità economica e sociale».
In chiusura è intervenuto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. «Non vorrei un paese sostenibile, disperato e disoccupato.
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