Azioni Serravalle verso la vendita Il prezzo giusto è 150 milioni

Contrariamente alla pessime previsioni dell’assessore al Bilancio del Comune, Bruno Tabacci, potrebbero essere presto vendute le quote del Comune nella società Serravalle. Ne dà notizia il quotidiano economico «Sole 24 ore», secondo il quale Palazzo Marino starebbe andando all’intesa con il fondo d’investimento F2i di Vito Gamberale. La Serravalle, al centro di vicende intricate anche dal punto di vista giudiziario e contabile, resta una società appetibile, anche perché detiene una partecipazione azionaria in Pedemontana, Serenissima, Brebemi, Tem (la Tangenziale esterna milanese).
Come detto, l’assessore Tabacci - almeno secondo l’attuale opposizione - non ha certo aiutato certo a promuovere il valore delle azioni («Quando uno appena insediato la prima cosa che dice è che Serravalle ha un prezzo troppo alto, non è conveniente comprarla, lei che cosa fa? La compra?» ha detto tra l’altro il predecessore di Tabacci, Giacomo Beretta, al sito «Affaritaliani»).
Gamberale si sarebbe mostrato interessato ad acquistare il pacchetto del Comune, che corrisponde al 18,6 per cento. Per il quotidiano confindustriale l’accordo sarebbe vicino, e potrebbe essere concluso entro la fine dell’anno. Il prezzo sul quale Comune e fondo avrebbero trovato l’accordo - o sarebbero sul punto di trovarlo - è inferiore a quello previsto nel bando dell’amministrazione comunale. Non si parla dunque di 170 milioni, ma di 150. L’asta del 5 settembre è andata deserta, pertanto il prezzo è stato necessariamente ridimensionato. E a questo punto Gamberale potrebbe concludere l’affare che - come ricorda il «Sole» - farebbe tirare più di un sospiro di sollievo a Palazzo Marino, dove l’amministrazione comunale continua a parlare di un «rosso» di bilancio che, nonostante la stangata fiscale con Irpef e nuove tariffe Atm, viaggerebbe ancora sui 50 milioni. In realtà il Pdl fa notare che una cifra corrispondente, e in prospettiva ancora maggiore, è quella a cui la giunta ha rinunciato con la discutibile decisione di bloccare il Piano di governo del territorio che era stato avviato e portato alla fine dell’iter amministrativo dalla giunta guidata da Letizia Moratti.
A questo punto arriverebbe la boccata d’ossigeno dalla vendita. Manca però un dettaglio, Gamberale avrebbe posto come condizione l’ingresso di un rappresentante nel consiglio di amministrazione della società, una eventualità oggi possibile solo con una modifica statutaria che rientra nelle competenze della Provincia.


Secondo il «Sole» l’operazione a cui punterebbe il fondo F2i non si limita alla sola Serravalle, ma comprende anche quote della Sea, la Società aeroportuale di Malpensa e Linate, controllata dal Comune e prossima alla quotazione.

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