Gli azzurri in campo nello Studio Ovale

RomaWashington, Studio Ovale, pomeriggio a stelle e strisce o tarda serata nostrana, a seconda del fuso orario. Sedici i presenti - qualche sedia in più serve però per gli interpreti - due delegazioni a confronto. Silvio Berlusconi più sette, da una parte. Barack Obama più sette, dall’altra. È lo schema bilaterale del vertice tra i leader di Italia e Stati Uniti, allargato a diplomatici e collaboratori. Fin qui, roba piuttosto nota. Ma chi compone la squadra guidata dal Cavaliere? Chi sono i sette uomini del presidente? Per non far torto a nessuno, proviamo ad elencarli in ordine alfabetico.
Si parte con la «A» di Bruno Archi, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio. Classe ’62, nato a Bruxelles, assegnato negli anni Novanta alle ambasciate di Ankara e Copenhagen, è a capo dell’ufficio che assiste il premier nelle relazioni internazionali e, in generale, negli atti che attengono alla politica estera. Per capirci, è colui che venerdì ha smentito le ipotetiche «irritazioni» da parte degli Usa, per il parallelo «poco diplomatico» con Osama Bin Laden, lanciato da Muammar Gheddafi durante la visita a Roma.
Portavoce di Berlusconi da anni, tra gli ospiti alla Casa Bianca c’è Paolo Bonaiuti, che ricopre il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Fiorentino di nascita, giornalista esperto di politica internazionale, parlamentare dal ’96. Nella squadra ristretta figura pure Marco Carnelos, consigliere diplomatico aggiunto, già console a Perth, esperto di questioni mediorientali e terrorismo.
Accompagnato da un funzionario, gioca «in casa» il pugliese Giovanni Castellaneta, ambasciatore italiano presso la capitale americana, «feluca» di lungo corso, nonché membro del Cda di Finmeccanica. Alla lettera «M», invece, spicca Giampiero Massolo, segretario generale della Farnesina dal 2007, nominato lo scorso anno, quindi dall’attuale capo del governo, sherpa per il G8. Summit che si terrà all’Aquila dall’8 al 10 luglio, al centro dell’incontro di ieri.
Quasi in fondo all’alfabeto, si chiude la «V» di Valentino Valentini, l’ombra del Cavaliere oltreconfine, sempre al suo fianco nelle missioni all’estero.

Bolognese, laureato in lingue, assunto a 23 anni al Parlamento europeo come interprete (parla correntemente inglese, francese, tedesco, spagnolo, olandese), è stato assistente particolare di Berlusconi. Oggi è suo consigliere speciale a Palazzo Chigi, per le relazioni estere, e deputato del Pdl.

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