Gli azzurri sono tutti per Totti «Non esiste Italia senza di lui»

Perrotta non ha dubbi: «Non è un lusso per questa nazionale, in quel ruolo non c’è nessun altro che faccia la differenza»

nostro inviato a Duisburg
È un’Italia che nel bene e nel male gira intorno a Totti. Il problema non è se giocherà la partita di domani, ma dove la giocherà. Dietro una punta, come contro la Repubblica Ceca, o due, come ha provato Lippi ieri nell’ultimo allenamento prima della partenza per Kaiserslautern?
È un Totti ancora giù di condizione, meno brillante di quanto i 170 minuti di gioco finora accumulati nelle prime tre partite azzurre lasciassero pensare. Il romanista, nonostante il lavoro sul campo, ha mostrato di non essere ancora arrivato dove Lippi si aspettava. E lui stesso sperava di essere più avanti. «Non facciamo più percentuali, altrimenti diventa un quiz», ci scherzò sopra Totti dopo la qualificazione agli ottavi. Consapevole che non si vedono passi avanti sostanziali nel suo stato di forma. E quando nel secondo tempo per due volte al tiro ha tentato il «cucchiaio» - uno dei numeri del suo repertorio - più che il tiro potente, non è stato un segno di presunzione: semplicemente, non aveva la forza per la sua «botta». La rincorsa al Mondiale è stata lunga e difficile, Totti ha disperso tantissime energie. La giornata trascorsa con Ilary e il piccolo Cristian lo ha messo di buon umore. E chiede una maglia da titolare per ripagare la fiducia di Lippi. «Siamo concentrati e determinati – le frasi della sua rubrica personale sul sito Diadora, suo sponsor tecnico –. L’Australia è una sorpresa, ma noi non ci faremo sorprendere. In questi giorni stiamo studiando tantissimo i nostri rivali e sono certo che faremo una grande partita».
E tra gli azzurri la sua presenza in campo non sembra essere un peso. «Totti sta bene, è voglioso», dice Simone Perrotta, suo compagno di squadra anche nella Roma. Lui di Francesco non si priverebbe mai, ne sa qualcosa nel periodo in cui la squadra giallorossa era orfana del capitano nel momento più importante della stagione. «Francesco non è al cento per cento, ma anche al 70-80 può fare la differenza – continua il centrocampista -. Lui non è un lusso per questa nazionale: in quel ruolo lì non ce ne sono altri che fanno la differenza». «Nemmeno tu?», gli chiede un cronista romano che lo ha visto più volte indossare i panni del trequartista quando Totti era assente in campionato. «Nemmeno io», la risposta autoironica del giocatore. Che respinge i processi interni al gruppo azzurro sul numero 10. «Io non vedo partiti ostili a Francesco, né uno spogliatoio spaccato. Sono convinto che tutto ruoti intorno a lui». L’unica convinzione di Perrotta sulle possibili scelte di Lippi («che sono sue, anche sul modulo da schierare, a me non interessa parlare di questo», sottolinea il romanista). «Un’Italia senza Totti sarebbe un peccato – conclude Perrotta -. Non è un problema se torna indietro a recuperare palloni, non lo ha mai fatto più di tanto. Contro gli Usa ha preso un’ammonizione per una scivolata, io non gliela avevo mai visto fare neanche alla Roma. E se serve, corro anche io per lui».
L’accostamento con il Roberto Baggio del ’94 viene spontaneo: allora il nostro fantasista aveva un problema psicologico dopo quella sostituzione inattesa in Italia-Norvegia, poi superato dalla splendida seconda fase iniziata con il gol alla Nigeria che ci fece scendere dall’aereo per tornare a casa; oggi il problema di Totti è più che altro fisico, con la speranza che anche lui possa crescere nella seconda fase del mondiale.
Lippi ha fatto un investimento su di lui e spera di poter raccogliere i frutti andando avanti nell’avventura tedesca. «Arriverà anche per lui il suo momento qui ai Mondiali», il messaggio rassicurante del team manager azzurro Gigi Riva. «Ha bisogno solo che riesca a fare una giocata delle sue», ha raccontato nei giorni scorsi Vito Scala, preparatore azzurro e di Totti, ma soprattutto un confidente del calciatore.
Anche lo juventino Zambrotta è convinto che Francesco Totti possa fare la differenza. «È un grande pure se non è al 100 per cento – dice l’esterno azzurro -. Se io lo schiererei in campo? Certo, con lui abbiamo vinto». Assicurando che Totti ha il sostegno e la stima di tutti i compagni. Prima di tutto perché «è un fuoriclasse», poi perché ha dimostrato «con i tiri e gli assist» che sta migliorando. Insomma, per il difensore azzurro, tutto questo tormentone su Totti «è esagerato», non lo appassiona. Assicurando che nessuno nel gruppo storce la bocca per il numero 10 che sta faticando sulla strada del pieno recupero: «Sono cose che decide Lippi, ma ripeto anche se decidessi io Totti lo metterei dentro, sicuramente». Problemi nel gruppo che sarebbe stanco di «aspettare» Totti? «Con lui c’è feeling - spiega Zambrotta - ha la stima di tutti noi, che lo vediamo bene in campo».

Allineato e coperto sul tema Totti l’attaccante del Milan Gilardino: «Non c’è un dibattito all’interno del gruppo sul suo impiego. Posso dire che non è un peso, anzi è tutt’altro che un peso. E soprattutto non è un lusso: siamo un bel gruppo, lui dà quello che può dare per la causa azzurra». Ben poco, per ora, ma c’era da aspettarselo.

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