Una baby gang all’assalto di internet

Si sono traditi vantandosi: il più grande rischia 3 anni di carcere. Gli agenti: «Li abbiamo dovuti difendere dalle botte dei genitori»

Una baby gang all’assalto di internet

Enrico Silvestri da Milano Prima era arrivato «Scurippio», un hacker talmente bravo da finire nella «black list» dei più diabolici pirati informatici stilata da un apposito sito americano. A lui recentemente si era aggiunto Scurilo. E tra i due è stata subito guerra tra chi facesse più danni. Una sfida vinta dalla Guardia di finanza che in un mese è riuscita a tracciare, individuare e suonare alla porta dei due. Scoprendo che uno aveva solo 16 anni e l’altro addirittura 13. E che ciascuno era a capo di un banda di altri otto ragazzini, che presto saranno identificati. «L’inchiesta nasce circa un mese fa - racconta ora il capitano Piccinni, del comando provinciale di Milano - quando il legale rappresentante della Microsoft si presenta da noi raccontando delle scorribande di queste due “gang”. Scurippio “abbatteva”, come si dice in gergo, qualsiasi sito e quando un utente cercava di aprirlo si trova il teschio e la scritta beffarda dell’hacker. Il sito poi doveva restare giorni o settimane fermo per poterlo ripristinare, con un notevole danno economico. Aveva già attaccato centinaia di siti, di aziende, enti pubblici, persino consolati. L’altro invece entrava nella posta elettronica, alterava il profilo, in modo che nome-utente e parola d’ordine non combaciassero. E quando l’ignaro utente cercava di scaricare la posta compariva la scritta “Staralo è passato”». In un delirio di onnipotenza i due erano arrivati al punto di sfidarsi e sfottersi sul «forum» di una rivista di settore, certi di non essere mai presi. Invece i detective della finanza, riuscendo a superare i trabocchetti che consentono ai bravi hacker di figurare collegati da città diverse e in orari differenti, sono riusciti a metter loro il sale sulla coda. Scoprendo che Staralo ha 13 anni e vive a Brescia, mentre Scurippio ne ha tre di più e abita a Como. «Davvero non ci aspettavamo fossero così giovani e così bravi» ammette Piccinni che poi prosegue: «Ci siamo presentati a casa verso l’ora di cena e come al solito siamo stati quasi aggrediti dai genitori che in questi casi non riescono a credere alle marachelle dei loro figli. Poi quando apriamo il computer di casa e facciamo vedere cosa hanno fatto i ragazzi....be’ ci tocca difenderli per evitare che le buschino. I due erano “a capo” di due bande composte ciascuna da quattro altri ragazzi. Quasi sicuramente adolescenti, che prestissimo verranno individuati e denunciati». Sempre se hanno più di 14 anni però. Infatti Staralo non è penalmente perseguibile, ma civilmente sì, anche se saranno i genitori a risponderne. Mentre Scurippio teoricamente oltre a risarcire i danni, ed è stato quello che ne fatti di più, sarà anche denunciato e rischia fino a tre anni. «Un motivo in più per dire ai genitori di stare attenti, che non possono impunemente lasciare i figli per ore davanti al pc. Rischiano di diventare preda di pedofili ma anche, come in questo caso, di se stessi».

Come i due capibanda di Milano, impegnati in un’assurda competizione: «Sicuramente, anche per ragioni anagrafiche, il più bravo era Scurippio. Era ormai presente in rete da oltre un anno e si era guadagnato una fama anche oltre oceano finendo nella lista dei “wanted” nel più importante sito americano del settore»

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